Come si apprende dai mezzi d’informazione, Chiara Ferragni rischia una condanna a 1 anno e 8 mesi per le presunte irregolarità legate al caso Pandoro. La Procura di Milano accusa l’influencer di truffa aggravata, sostenendo che i prodotti venduti come solidali non hanno rispettato le promesse. L’influencer si è difesa, sostenendo che tutto è stato fatto in buona fede e con importanti donazioni già effettuate.

Chiara Ferragni, chiesti 1 anno e 8 mesi

Il processo a Chiara Ferragni per le presunte irregolarità legate al Pandoro Pink Christmas ha conosciuto oggi una giornata importante, come si apprende dai mezzi d’informazione. La Procura di Milano, attraverso i pm Eugenio Fusco e Cristian Barilli, ha richiesto infatti una condanna a 1 anno e 8 mesi per l’imprenditrice digitale.

La Ferragni è accusata di truffa aggravata insieme ad altri due imputati: Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID, e Fabio Damato, ex collaboratore di Chiara Ferragni.

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La vicenda riguarda la vendita del caso Pandoro e delle uova di Pasqua pubblicizzate da Ferragni come solidali. Secondo l’inchiesta, gli articoli erano venduti come legati a finalità benefiche. Ma gli inquirenti sostengono che la quota destinata alla beneficenza non fosse inclusa nel prezzo dei prodotti. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno rilevato irregolarità che, secondo la Procura, hanno ingannato i consumatori, portando a guadagni non giustificati per un importo complessivo di circa 2,2 milioni di euro.

Chiara Ferragni ha difeso la sua posizione in aula, spiegando che tutte le operazioni erano state fatte “in buona fede” e senza alcun intento di lucro. L’influencer ha anche ricordato che sono state effettuate donazioni per un totale di 3,4 milioni di euro. La difesa di Ferragni, che ha sempre sostenuto l’estraneità della loro assistita ai fatti contestati, interverrà nella prossima udienza.

L’inchiesta e la richiesta di condanna hanno suscitato molta attenzione, soprattutto per il coinvolgimento di una dell’influencer più seguite e influenti d’Italia. Il caso continua a tenere il pubblico con il fiato sospeso, in attesa della decisione finale.

Ovviamente si attenderà di capire come proseguirà e come si concluderà questa vicenda. Intanto gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, difensori di Chiara Ferragni, interverranno nella prossima udienza fissata per il 19 dicembre. Il giudice dovrà anche pronunciarsi sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dall’associazione Casa del Consumatore, che ha rifiutato un’offerta di risarcimento pari a 5mila euro.

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