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Emanuela Aureli: «Milly Carlucci mi ha regalato il successo»

Francesco Fredella | 7 Dicembre 2016

Il suo accento ternano l’ha resa unica. Come le sue imitazioni: davvero sorprendenti. Da Milly Carlucci a Mara Venier. Passando per […]

Il suo accento ternano l’ha resa unica. Come le sue imitazioni: davvero sorprendenti. Da Milly Carlucci a Mara Venier. Passando per Valeria Marini, Ornella Vanoni, Rosanna Lambertucci o il giudice di Forum Santi Licheri. Da oltre vent’anni, Emanuela Aureli ha allietato gli show di Mediaset e Rai. E’ stato Maurizio Costanzo, al teatro Parioli,  a scoprire il suo talento.  «Mi invitò due volte dopo un provino e poi mi disse: “Vieni a Buona Domenica”». Mentre ci ha raccontato questo particolare non ha potuto fare a meno di accennare una piccola imitazione del famosissimo giornalista.

Da meno di un anno è diventata mamma del piccolo Giulio. E’ impegnatissima con gli spettacoli, il set e come coach a Tale Quale show, il programma di Raiuno condotto da Carlo Conti. Che è diventato un punto di riferimento per lei. «E’ come un fratello maggiore. Ogni programma che conduce funziona. Perché è preparatissimo». Le giornate di Emanuela Aureli sono interminabili: fa la mamma  e la moglie a tempo pieno ed è alle prese anche con i concorrenti di Tale quale show, ai quali deve insegnare tutti i trucchi del mestiere. Da piccola avrebbe voluto fare il medico, ma poi ha deciso di studiare Psicologia. Dopo 11 esami ha mollato per la chiamata nel mondo dello spettacolo. «Ogni tanto penso di rimettermi a studiare. Mi piacerebbe molto. Forse Scienze della Comunicazione». Per adesso, però, Emanuela Aureli si è messa a studiare un altro personaggio. E a Visto ha già anticipato qualcosa.

 

In questi anni, dalla prima apparizionesi sente cambiata?

«Il cambiamento fa sempre parte della vita. Ogni giorno che passa acquisisci cosa nuove. Si impara sempre di più. Anche con gli errori. Da quella ragazzina che ora mi sento più grintosa: mi sento un carro armato. Sono anche felice si scegliere dove poter stare».

 

Un suo bilancio di questo percorso?

«Molto positivo. Mi ritrovo ad avere 43 anni con una forza diversa. Soprattutto grazie a Giulio, mio figlio. Che è nato 10 mesi fa. Ho tutto: una bellissima famiglia e un lavoro che adoro»

 

Secondo lei perché è accaduto questo?

«E’ merito di tante cose. Del pubblico, innanzitutto, che ha creduto in me. Ma anche di Carlo Conti, Maurizio Costanzo, Fabrizio Frizzi o Milly Carlucci e tante altre persone che ho incontrato nel mio percorso».

 

Lei è rimasta una donna molto semplice e con i piedi per terra

«La consapevolezza che questo mondo ti appartiene ora, ma non per sempre. Ecco perché sto con i piedi per terra. E’ come stare in aereo: c’è il decollo, ma anche l’atterraggio».

 

E di paura ne ha avuta, proprio come in aereo, durante la sua carriera?

«Eccome! Ci sono stati dei momenti in cui ho detto: “Basta. Mollo tutto”. Magari per colpa delle ingiustizie. Quando mi snobbavano tutti. Però, pian piano, mi sono guadagnata la fiducia. Ma tutti abbiamo due popoli: quello che ti ama e ti odia. Bisogna abituarsi».

 

Se non avesse fatto l’imitatrice?

«Avrei fatto il medico. Anche se, dopo il diploma, mi sono iscritta a Psicologia. Ho sostenuto 11 esami».

 

Per caso sta accarezzando l’idea di rimettersi a studiare…

«Beh. Perché no! Ogni tanto ci penso. Mi piacerebbe molto. Forse Scienze della Comunicazione»

 

Ma il suo accento di Terni, che l’ha caratterizzata, è servito nel tempo?

«Partiamo dal fatto che ho speso un sacco di soldi per la dizione, per fare i corsi. Alla fine non sono credibile quando parlo in modo troppo perfetto. Nel mio lavoro, non lo nego, è importante. A volte il mio accento potrebbe avermi penalizzata. Magari i registi hanno pensato che fossi riuscita a parlare con una dizione corretta. Se dovessi condurre un programma mi metterei a studiare…»

 

Perché le hanno proposto qualcosa?

«Si è successo. Devo valutare un po’ di cose. Potrei anche preparami verso questa direzione. Ma non fatemi dire altro»

 

La maternità ha stravolto la sua vita?

«Giulio è nato lo scorso anno. Avevo 42 anni. E’ stata una cosa bellissima e indescrivibile. E’ un bambino sereno. L’organizzazione della mia vita è cambiata: sono impegnata tutti i giorni con Tale e quale show, sono mesi molto impegnativi. Diciamo che ho pagato un po’ il prezzo di dover dividermi, come tante altre donne, tra famiglia e lavoro»

 

 

Si è sposata due volte con suo marito. E’ vero?

«Certo. Ci siamo sposati prima civilmente. Dopo la nascita di Giulio abbiamo deciso di sposarci di nuovo. Ma davanti a Dio».

 

E la vita di un’imitatrice com’è?

«Proprio come quella di un’atleta. Bisogna allenarsi. Sempre. Altrimenti la voce ti abbandona. Quindi faccio le imitazioni pure a casa».

 

Il personaggio a cui è legata?

«Sicuramente Santi Licheri. Piace anche a mio marito. Una volta lo feci al figlio, che è uno scenografo di Mediaset. Partì col martelletto imitandolo…Ai tempi di Buona Domenica. E’ una parte di me che c’è sempre».

 

Sta studiando qualche personaggio nuovo?

«Si. Elisabetta Gregoraci. Ancora non so quando esordirò con la sua imitazione e dove. Ma vi dico che sto studiando tutte le sue registrazioni, le movenze. Vedrete, vedrete»

 

Delle altre imitatrici, tipo Virgina Raffaele, cosa ne pensa?

Non la conosco personalmente. Ma è bravissima. E’ una caratterista piuttosto che un’imitatrice. E’ un nuovo talento ed è strepitosa.

 

C’è qualche suo personaggio che le piace particolarmente?

«Belen Rodriguez. Mi fa morire quando la imita…»

 

Quanto le manca quella “Domenica”?

«Moltissimo. Erano i tempi giusti. Era veloce ed ho imparato tantissimo. Costanzo, già 17 anni fa, era avanti coi tempi»

 

Deve la sua popolarità soprattutto Maurizio Costanzo…

«E’ vero. Mi fece il provino al Costanzo show e poi mi disse: “Vieni con me a Buona Domenica”. Per otto anni sono stata lì. Sono stati momenti indimenticabili. Costanzo, come Carlo Conti, ha creduto in me»

 

A proposito: con la sua popolarità che rapporto ha?

«E’ sempre un piacere quando la gente ti ferma e ti riconosce. Devo tutto al mio pubblico. Che mi accompagna. Grazie al pubblico non mi sento mai sola ovunque io vada: da Catanzaro a Trento».

 

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