Tra nuove perizie, Dna sotto le unghie di Chiara Poggi e una vera “guerra scientifica”, il nome di Andrea Sempio torna al centro del caso che non smette di far discutere

Tutti gli scenari tra perizie, Dna e scontro tra esperti
Il caso Garlasco, uno dei più controversi e discussi della cronaca italiana, è pronto a tornare al centro dell’attenzione mediatica. Il 18 dicembre è una data cerchiata in rosso: è il giorno dell’incidente probatorio che potrebbe cambiare, ancora una volta, il destino giudiziario di questa vicenda.

 

Andrea Sempio di nuovo indagato: perché

Il punto di svolta arriva dalle nuove analisi genetiche. Secondo una consulenza richiesta dalla difesa di Alberto Stasi, il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi, già analizzato nel 2014, sarebbe riconducibile ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Un elemento che ha spinto la Procura a iscrivere nuovamente Sempio nel registro degli indagati, aprendo un nuovo fronte investigativo su un delitto che sembrava avere un colpevole definitivo.

L’incidente probatorio del 18 dicembre: cosa significa

L’incidente probatorio rappresenta un passaggio cruciale: serve a “congelare” le prove scientifiche prima di un eventuale processo. In questa fase verranno analizzati in modo definitivo tutti i reperti disponibili, con particolare attenzione alle tracce biologiche.

È proprio dall’esito di questo accertamento che la Procura deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio di Andrea Sempio. In altre parole, dal 18 dicembre si capirà se il suo nome finirà davvero davanti a un giudice o se tutto si fermerà qui.

Il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi

Secondo la genetista Denise Albani, il profilo genetico individuato sarebbe compatibile con la linea patrilineare di Andrea Sempio. Una conclusione che, però, non equivale a un’accusa diretta di omicidio.

La stessa Albani invita alla prudenza: quel Dna potrebbe non essere legato al momento del delitto e potrebbe essere arrivato sotto le unghie della vittima per altre vie.

Trasferimento mediato e dubbi scientifici

Tra le ipotesi più discusse c’è quella del cosiddetto “trasferimento mediato”: il Dna potrebbe essere stato trasferito indirettamente, attraverso oggetti o contatti precedenti, e non necessariamente durante l’aggressione del 13 agosto 2007.

Inoltre, non è possibile stabilire con certezza quando quella traccia genetica sia stata depositata, elemento che rende l’interpretazione ancora più complessa.

La guerra delle perizie: scontro tra esperti

Sul caso si è aperta una vera e propria guerra di perizie. La difesa di Sempio, guidata dagli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, respinge con forza le conclusioni della consulenza Albani, definendola tutt’altro che decisiva.

Sono già pronte due nuove relazioni tecniche: una per contestare le modalità delle analisi biologiche, l’altra per proporre spiegazioni alternative alla presenza del Dna, compresa l’ipotesi di contaminazione.

I dubbi della famiglia Poggi

Anche la famiglia Poggi, attraverso il consulente Marzio Capra, solleva forti perplessità. Secondo Capra, attribuire quel Dna in modo certo ad Andrea Sempio non sarebbe scientificamente sostenibile.

L’esperto sottolinea come in una realtà piccola come Garlasco possano esistere altre persone con un profilo genetico compatibile, alimentando ulteriormente il clima di incertezza.

Cosa può succedere ora

Tutto ruota intorno all’esito dell’incidente probatorio. Gli scenari sono due:

Archiviazione, se le prove non saranno ritenute sufficienti.

Rinvio a giudizio, con un nuovo processo destinato a riscrivere la storia del caso.