L’attrice comica, barzellettiera e cabarettista Giusy Zenere, da circa un anno e mezzo, cerca i suoi genitori biologici, ma senza successo. Giuseppina, come si chiama all’anagrafe, è stata abbandonata in un orfanotrofio di Treviso gestito da suore, pochi giorni dopo essere stata partorita in casa da una ragazza diciottenne. Lì rimane per diciotto mesi, fino a quando viene adottata dai coniugi Zenere, una coppia vicentina che le dà amore e quel senso di famiglia di cui tutti abbiamo bisogno.
I genitori adottivi di Giusy sono venuti a mancare qualche anno fa, e la madre Cleofe in punto di morte le ha sussurrato di andare alla ricerca delle sue origini, speranzosa che l’adorata figlia potesse ritrovare la madre e il padre naturali, e magari dei fratelli.
La Zenere non ha mai sentito il bisogno di andare a cercare i suoi genitori biologici. Ma da quando mamma e papà adottivi non ci sono più, sente la necessità di capire chi l’ha partorita e perché l’ha abbandonata, in modo da poter chiudere finalmente un cerchio, conoscere le sue radici e sentirsi una donna completa.
L’appello di Giusy
La comica lanciata negli anni novanta dal programma La Sai l’Ultima? è stata ospite un paio di volte nei salotti televisivi di Barbara d’Urso nel 2019, e più testate giornalistiche hanno parlato di questa sua storia. Ma nonostante ciò, ad oggi, purtroppo nessuna segnalazione significativa è pervenuta.
Giusy è una donna forte e speranzosa, e in merito a ciò dichiara:
“Non provo nessun tipo di rancore verso colei che mi ha dato alla luce. Senza giudizio alcuno, vorrei solo riabbracciarla e chiederle per quale motivo mi abbia abbandonata. Se ho dei fratelli, con che nome avrebbe voluto chiamarmi…”.
L’attrice veneta aggiunge:
“Oggi mia madre biologica dovrebbe avere 75 anni, e mio padre 79 dato che al momento della mia nascita ne avevano rispettivamente 18 e 22”.
Poi continua il suo accorato appello:
“Le uniche cose che so è che sono nata nel trevigiano il 27 aprile 1964 alle ore 06.55 del mattino, che la mia levatrice si chiamava Elda Davanzo, che dal 4 maggio 1964 al 18 marzo 1966 sono stata ospite del brefotrofio di via Cal di Breda a Treviso, e che un tutore alla mia nascita mi ha dato come cognome Frisani”.
Concludendo il suo racconto, chiede aiuto ai lettori di Novella 2000:
“Per favore, chiunque sappia qualcosa o abbia delle informazioni a riguardo, può segnalarmelo anche in maniera anonima all’email [email protected], grazie di cuore!”.
a cura di Mattia Pagliarulo