Ospite a Ciao Maschio Salvo Sottile racconta la timidezza dell’infanzia, il rapporto difficile con il padre e i ricordi più intensi della sua vita. Le sue parole più toccanti.

Salvo Sottile si racconta a Ciao Maschio

Nella puntata di Ciao Maschio in onda sabato 15 novembre su Rai 1, Salvo Sottile si apre in un dialogo sincero e intenso con Nunzia De Girolamo. Il giornalista ripercorre con onestà le fragilità dell’infanzia e le sfumature più private della sua storia personale.

LEGGI ANCHE:  Pino Insegno in lacrime a Ciao Maschio ricorda la madre: “Mi manca ogni giorno”

Sottile racconta un passato segnato da insicurezze e paure profonde. Da bambino, confessa, era estremamente chiuso:

«Ero un maschio molto timido, molto introverso, che aveva paura del contatto col pubblico, con le persone. Quando qualcuno arrivava a casa, mi nascondevo dietro un divano per paura di affrontarle. Sono nato di sette mesi, avevo tanti problemi, allergie, una brutta tosse che non mi faceva respirare bene.»

Una condizione che portava Salvo Sottile a costruirsi un guscio protettivo:

«Queste difficoltà mi spingevano a crearmi una campana in cui rifugiarmi. Io sono un timido, lo sono sempre stato. Ho combattuto negli anni con questa attitudine. Io sono uno che sta bene da solo.»

Alla domanda diretta di Nunzia«Hai smesso di nasconderti?» – risponde con sincerità: «Dipende. A volte nascondo lati del mio carattere che non voglio svelare, dietro una corazza. La sensibilità la nascondo spesso, non la svelo facilmente.»

Sottile e il rapporto difficile con il padre

L’intervista si sposta anche su dinamiche familiari, in particolare si sofferma sul legame complicato con il padre:

«Ho avuto da bambino un rapporto complicato con l’essere figlio. Mio padre faceva il giornalista di carta stampata e non c’era quasi mai. Guardando oggi mio figlio o mia figlia penso a tutte le gioie che avrei voluto vivere. Quando hai cinque, sei anni e hai un papà molto bravo nel suo lavoro ma proiettato su se stesso e sulla voglia di arrivare… ti perdi delle cose.»

Una consapevolezza maturata col tempo da parte di Salvo Sottile che lo porta oggi a una riflessione: «Il lavoro è importante, ma è importante anche vivere, sapere cosa hai intorno, le persone che hai accanto. Gli affetti non tornano indietro.»

Tra i ricordi più preziosi c’è quello del nonno, figura fondamentale nella sua crescita:

«Mi portava all’alba sul pontile di Cefalù per farmi respirare lo iodio e farmi passare la tosse. È un’immagine che porto nel cuore. Se n’è andato quando avevo 13 anni, troppo presto. Non mi ha visto crescere.»

Un racconto inedito quello rilasciato oggi da Salvo Sottile a Ciao Maschio.

Seguite Novella 2000 anche su: FacebookInstagram e X.