Londra, polizia scientifica al lavoro e ingenti misure di sicurezza il giorno dopo l'assalto

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Londra: identificati killer dell’attentato. Sette morti e tantissimi feriti

Francesco Fredella | 4 Giugno 2017

Londra

A Londra è caccia alla rete dei killer dopo il doppio attentato avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Su […]

A Londra è caccia alla rete dei killer dopo il doppio attentato avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Su London Bridge, ponte simbolo della città, un pulmino ha investito diversi pedoni e tre aggressori (che sono scesi dal mezzo) hanno accoltellato altri passanti. Nella zona di Borough Market lo stesso commando ha continuato la sua azione di morte prima di cadere sotto i colpi della polizia. Il bilancio è di 7 morti (oltre ai tre terroristi). 36 i feriti,ventuno versano “in condizioni critiche”, tra i quali un poliziotto, ha detto il capo di Scotland Yard Police Mark Rowley. Sono stati identificati i killer: si tratta di un britannico e un marocchino.

Serve tempo per identificare le vittime nell’attacco di Londra perché alcune sono straniere, ha aggiunto Rowley. Il sottosegretario agli esteri Enzo Amendola è tornato a ribadire che, al momento, non ci sono italiani tra le vittime dell’attentato. Tra le sette vittime un francese e un canadese.

Continua intanto senza sosta il lavoro di intelligence. La polizia ha compiuto un raid a East Ham, dopo quello a Barking, concluso con 12 arresti. E’ qui che gli agenti hanno trovato l’appartamento di uno dei terroristi, un uomo dai tratti mediorientali, sposato e con dei figli. Ed è qui che, secondo le testimonianze di un vicino, uno dei killer è stato espulso dalla moschea locale. “Lui non voleva andarsene – ha detto – e fu mandato via con la forza”. Iniziano a delinearsi anche i particolari di quegli otto minuti di terrore trascorsi dall’inizio dell’assalto al London Bridge all’uccisione dei tre terroristi. Per bloccarli, ha spiegato Rowley, sono stati sparati 50 colpi da otto agenti, uno dei quali è finito contro un passante che però non è in pericolo di vita.

La polizia ora non esclude che i tre terroristi abbiano avuto complici esterni al commando tuttora da individuare. Dopo il duro discorso pronunciato in mattinata (“Quando è troppo è troppo – ha detto – le cose devono cambiare”), Theresa May è andata a trovare i feriti in ospedale, mentre la Regina ha “pregato per le vittime” dell’attacco (Ansa).

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