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Giorgia Meloni mamma sindaco no e Corrado Passera papà sindaco sì?

Redazione | 15 Marzo 2016

Giorgia Meloni Maria Elena Boschi Silvio Berlusconi

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, incinta, dice di essere disponibile a candidarsi a sindaco di Roma e si scatena […]

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, incinta, dice di essere disponibile a candidarsi a sindaco di Roma e si scatena il putiferio: può una donna in gravidanza, futura mamma, fare il sindaco?

Nello stesso giorno, un altro candidato sindaco, questa volta a Milano, Corrado Passera, ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo ed ex Ministro dello Sviluppo economico nel governo Monti, diventa papà. E tutti gli fanno gli auguri, per la nascita e per la corsa a Palazzo Marino.

E’ curioso come il destino a volte si prenda gioco di noi: fa accadere due fatti uguali, a cui reagiamo in modo opposto. Se sei mamma puoi non essere adeguata a lavorare, se sei papà, vai benissimo: due pesi e due misure. Così va l’Italia, per qualcuno.

E’ andata proprio così: la Meloni non ha fatto in tempo a dire di voler correre per il Campidoglio, che subito le ha risposto Guido Bertolaso: “Ma faccia la mamma, guidare la Capitale vuol dire stare in giro e in ufficio 14 ore al giorno. Una donna in gravidanza non può sottoporsi a questo stress”. Poi ha aggiustato il tiro, ma ormai la frittata era fatta.

Giorgia Meloni aspetta un figlio con Andrea Giambruno, autore Mediaset di Quinta Colonna e Mattino Cinque: i due si sono conosciuti durante una trasmissione a Cologno Monzese poco prima della scorsa estate. “Ci siamo visti, ci siamo piaciuti e non ci siamo più allontanati”, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia. Poi a fine gennaio ha annunciato, col cuore pieno di gioia, di essere incinta. E poco dopo ha detto di volersi tirar fuori dalla corsa al Campidoglio per dare precedenza alla famiglia (e al bebè in arrivo). Ma ora che ha cambiato idea, pensando di conciliare lavoro, famiglia e neomaternità, l’Italia torna a discutere sul diritto delle mamme a continuare il proprio lavoro. Nel dibattito è intervenuta anche Daniela Santanchè, con un video messaggio sul nostro sito.

Mentre a Roma si litigava su questo, a Milano Passera diventata papà di Eugenia. La seconda moglie, Giovanna Salza, alla clinica San Pio X del capoluogo meneghino, metteva al mondo la loro terza figlia, dopo Luce e Giovanni (Passera è papà anche di altri due figli, Sofia e Luigi, avuti con la prima moglie). E in questo caso sono piovuti auguri per la nascita e gli in bocca al lupo per la candidatura a sindaco.

Aggiungiamo un altro fatto, accaduto sempre negli stessi momenti: Patrizia Bedori, candidata sindaco dei 5 Stelle a Milano si ritirava dalla corsa spiegando che “non reggeva lo stress delle interviste”, che si era sentita dire “brutta, grassa e obesa” e che “non era telegenica”. Su Facebook si è tolta dei sassolini: “Avete usato volutamente termini come casalinga e disoccupata per offendermi, volevo dirvi che per me non sono offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia ed è grazie a loro, alle vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno dedicano il loro tempo con dedizione a famiglia, figli, mariti e si fanno carico di tutta una serie di compiti per cui lo stato è inadempiente, come la cura degli anziani, grazie a loro che l’Italia sta in piedi. Sì, il famoso welfare è soprattutto sorretto da loro”.

“Quando chiederanno a un candidato uomo di ritirarsi perché non telegenico? O perché deve fare il padre?”. Il tweet è di Maria Elena Boschi. La domanda probabilmente è di tutte le donne.

 

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