Sono tante le ragazze famose per il fatto di essere famose, ma lei ne è la regina.
Ereditiera di una famiglia ricchissima, proprietaria di una catena di hotel che trent’anni fa erano di lusso, è uscita dal tremendo oblio del limbo dei ricchi grazie ad un video in cui dimostrava con la propria ugola tutto l’amore per il fidanzato dell’epoca. E non stava cantando.
Beh sono passati anni, sono cambiati i fidanzati, ma c’è qualcosa in lei che è rimasto fresco e croccante come il primo giorno che abbiamo letto il suo nome: la totale assenza di talento.
Da buona figlia di papà, annoiata da una vita in cui gli armadi non sono mai grandi abbastanza, non si è fatta mancare niente: ha cantato (questa volta con un microfono vero), ha fatto la modella per l’agenzia di Donald Trump (aaah, la solidarietà dei ricchi…) ha vinto il premio come peggiore attrice non protagonista, è entrata nel motomondiale con delle sobrissime motociclette fucsia, ma c’è una cosa alla quale si è dedicata da sempre, senza mai perdere entusiasmo, senza mai smettere di esserne appassionata ambasciatrice: lo shopping.
Entrare nel guardaroba di Paris Hilton per un ladro deve essere un’esperienza mistica. E se gettare nel letamaio i soldi di nonno Conrad fosse uno sport olimpico, lei sarebbe medaglia di bronzo, d’argento e d’oro tutte insieme.
Eccola qua, nel suo eterno angoscioso peregrinare alla ricerca della perfezione, che passeggia per Milano.
Sarà venuta per visitare una delle tante mostre a Palazzo Reale?
Sarà qui per un convegno sulla poesia nel 21esimo secolo?
Prenderà parte ad un simposio sui benefici della meditazione?
O magari ha sentito della eccezionale rappresentazione de “l’opera da tre soldi” di Bertold Brecht e si è scapicollata al Piccolo Teatro nel terrore di perdersela?
Niente di tutto ciò. Indovinate un po’?
Ha fatto shopping.
Ma cosa mai le potrà servire, dico io che ha sempre da comprare qualcosa?
Paparazzi impazziti, città paralizzata, media presi d’assalto. La notizia è travolgente e sconvlgente: Paris Hilton passeggia in centro con dei sacchetti appesi al gomito.  Come vivere senza?
Meno male, mi viene da pensare, che si è ricordata che Milano esiste. che ha degnato della sua presenza anche la nostra piccola città.
Ma poi il dubbio mi assale: saprà dove si trova? Che sciocco, certo che lo sa! Una che di nome fa Parigi deve per forza essere brava in geografia….