Vertuè Novella 2000 n. 6 2022

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La scienza della bellezza con Stefano Vertuè: botulino o filler?

Redazione | 26 Gennaio 2022

Filler o botulino? L’esperto di estetica Stefano Vertuè ci spiega cosa li distingue e per quali usi le due sostanze sono meglio indicate

Capita spesso, al passaggio di una signora con il ritocchino non elegante, di sentire la tragica sentenza: “È piena di botulino”. No, Vostro Onore, quello non è botulino! Cerchiamo di fare chiarezza. Gli iniettivi più utilizzati per correggere inestetismi o alleggerire i segni del tempo sono filler e tossina botulinica. Ma come funzionano esattamente? Conosciamo la differenza?

Botulino: cos’è e come si usa

Ebbene, il botulino è una proteina che agisce sul tessuto muscolare rilassandolo. Viene quindi utilizzata per alleggerire l’intensità dei movimenti della muscolatura mimica del terzo superiore del viso.

Le rughe compaiono dove un muscolo si contrae. Se rallentiamo questa contrazione, la ruga scompare. Ecco che, con un uso sapiente di questa proteina, riusciamo ad attenuare-eliminare le rughe della fronte e contorno occhi.

Il trattamento deve essere personalizzato in base alle caratteristiche ed esigenze del paziente. Ora si tende a produrre un effetto estremamente naturale, evitando il blocco completo dei movimenti e un eccessivo innalzamento del sopracciglio, che porta al terribile sguardo mefistofelico.

(LEGGI ANCHE: Approfondimento sulla mastoplastica additiva)

Il botulino non dà volume, quindi non gonfia! Inoltre, è un farmaco estremamente sicuro che trova impiego anche per il trattamento di alcune forme di cefalea e dell’iperidrosi (eccessiva sudorazione).

Filler: cos’è e come si usa

Il filler agisce in modo completamente diverso. Il termine deriva dall’inglese “to fill”, riempire, quindi si tratta di un volumizzante.

I più utilizzati sono quelli a base di acido ialuronico, e vengono impiegati o per correggere inestetismi caratteristici del paziente (quali labbra ipotrofiche, gibbo nasale, mento retratto, margine mandibolare non definito… Oppure per ripristinare volumi che con il tempo vanno persi, conferendo un aspetto invecchiato e stanco, pieghe nasolabiali, della marionetta, svuotamento malare (la parte alta dello zigomo), dorso delle mani, o per definire zone quali glutei e polpacci, per cui spesso la palestra non è sufficiente.

Anche in questo caso il trattamento deve essere personalizzato sul paziente.

La correzione volumetrica deve rispettare equilibrio e armonia del volto, senza portare a stravolgimenti ed evitando eccessi.

Il rischio è che la paziente, soddisfatta dal risultato delle prime sedute, inizi a richiedere eccessive correzioni. Sta perciò alla serietà del professionista saper mettere dei paletti e dire: “No, non è quello che necessita”.

Quindi, il botulino agisce sulle rughe d’espressione, rallentando la contrazione muscolare. Il filler è invece un volumizzante.

Con entrambi gli iniettivi, naturalezza ed eleganza del risultato dipendono da una corretta tecnica e attenta analisi del paziente.

Adesso, se incrociate qualcuno con volumi facciali esagerati sapete che non è botulino ma filler. E, soprattutto, che non è stato da un professionista. Affidatevi sempre a medici competenti! Alla prossima.

a cura di Stefano Vertuè