Resente Novella 2000 n. 7 2022

NEWS

Studio Resente: creiamo insieme un nuovo boom economico

Redazione | 2 Febbraio 2022

Il nostro Alessandro Resente rievoca i mitici anni Ottanta, a cui si ispira per invocare un nuovo boom economico post pandemia

Anni Ottanta: intensi e meravigliosi

Mi è arrivato in questi giorni un sondaggio che chiedeva se mi sarebbe piaciuto ritornare a vivere gli anni Ottanta. La mia risposta sicura, certa, convinta è stata subito: sì, senza alcun dubbio. Tenete ben presente che non era un discorso collegato al fatto di essere più giovani, ma semplicemente se si voleva ritornare a vivere quegli anni, intesi sia come stile di vita, come rapporti, come modo di affrontare la quotidianità.

Sono stati anni meravigliosi, non lo possiamo negare. Avremmo sempre avuto qualche problema economico, ma l’Italia ha veramente vissuto un secondo boom dopo quello degli anni Sessanta. Il nostro Paese riprendeva nuovo vigore, e s’imponeva nello scenario mondiale.

Anni nei quali si iniziava (adesso purtroppo tutto è finito) ad assaporare di più la vita, affrontandola anche con una maggiore leggerezza e quel pizzico di allegria che colorava le giornate. La vita scorreva e la godevi intensamente.

Anni nei quali è partito il piacere del rito dell’aperitivo, l’happy hour, che non rappresentava solo un modo per bere qualcosa, ma un vero momento per incontrarsi tra amici e condividere assieme la fine della giornata. Vi ricordate la “Milano da bere”? Il Martini bianco rallegrava spesso i momenti di incontro, ma poi gradatamente esplodeva con forza e passione, stravolgendo tutto, lo spritz.

La vita correva in maniera frenetica. Si lavorava, ma c’era il tempo per godersela. Si aprivano ristoranti e pizzerie e si usciva. Ma vi ricordate le code per mangiare la pizza?

Tra moda e mode

Periodo di boom della rucola, si metteva dappertutto: dalla pizza grana e rucola alla bresaola sempre con grana e rucola, al risotto. Poi la cucina si internazionalizzava: tutti a fare le pennette vodka e salmone, il massimo dell’originalità!

E poi l’Italia si imponeva nel mondo per la moda: Giorgio Armani, Gianni Versace, Gianfranco Ferrè, Missoni, Krizia, Valentino… e tutti i grandi stilisti che ci hanno portato a dominare il mondo. E pensate, data la loro bravura e lo stile, alcuni di loro sono ancora i numeri uno.

Ma poi il bello dello stile dei paninari e degli yuppies, fenomeni nati dalla strada. I Paninari, il cui nome deriva dal bar Al Panino in centro a Milano, hanno caratterizzato un periodo. E la moda scendeva per la strada, e con l’avvento del prêt-à-porter abbiamo assistito all’avvicinamento della stessa alle persone comuni, che finalmente potevano permettersi dei capi griffati. La moda non era più qualcosa di elitario, ma era diventata accessibile a tutti!

Gli anni Settanta si erano conclusi con la consacrazione delle discoteche come tempio del divertimento. Ricordiamoci la Febbre del sabato sera con John Travolta, e le persone andavano in discoteca per stare insieme, per divertirsi e ballare, non solo per bere come accade spesso oggi.

Non c’erano smartphone, ma ci si incontrava, si parlava e l’umanità aveva il suo peso.

La vita con i social

Noi abbiamo la fortuna di poter ricordare la gioia degli anni Ottanta, perché li abbiamo vissuti. Ma li abbiamo vissuti dentro, goduti. Purtroppo i progressi, i social, gli smartphone hanno notevolmente cambiato gli stili di vita, rendendo il tutto più asettico, meno emozionale, più impersonale.

Ma volete mettere la differenza tra una serie di messaggi e una telefonata, dove senti la sua voce, capisci il suo stato, si parla, ci si confronta… Non voglio tornare alla famosa pubblicità della Sip con Massimo Lopez, che diceva “Una telefonata ti allunga la vita”, ma riflettendoci bene ha il suo significato.

Pensate alla differenza tra una risata e una faccina che sorride, con la prima senti, ti emozioni, con la seconda vedi solo un simbolo!

Adesso dobbiamo fotografare e postare tutto per essere qualcuno. Si fotografa quello che si mangia, quello che si beve, come ci si veste. Tutti devono sapere. Perché? Il mangiare deve essere un piacere, e non un bisogno di apparire, sembra quasi che la vita venga fotografata per gli altri più che vissuta.

Ci troviamo di fronte a una società che ha decretato il successo degli influencer. Ma chi sono? Che formazione hanno? Chi li segue veramente?

Controtendenza

Gradatamente però stiamo assistendo ad una ribellione verso questo, con una ricerca più dell’essere che dell’apparenza. Pensate anche a quello che sta succedendo nell’alta ristorazione. Le persone vogliono anche la sostanza. Amano la ricerca, scoprire nuovi sapori, ma vogliono anche mangiare e non solo assaggiare. È un ritorno alla tradizione, con i piatti tipici della nostra cucina, anche rivisti ma ricchi di sapori. Si continuano a dare le stelle a chi propone innovazioni, abbinamenti estremi. Però forse il più conosciuto ristorante italiano stellato, Da Vittorio a Brusaporto, continua ad avere successo con i suoi paccheri al pomodoro. Basta con i piatti scomposti! Se devo mangiare una zuppa inglese deve essere fatta con la giusta combinazione, e il cucchiaino che metto in bocca deve essere un’esplosione di sapori, di gusti, di emozioni. Provate, per capirlo, quella del ristorante Belle Parti di Padova: piacere inebriante.

Però – vedete – siamo stati anche noi che ci siamo fatti trascinare dallo sviluppo di Internet e di tutto quello ad esso collegato, come Facebook o Instagram, dimenticando quelli che sono i valori importanti della vita e che spesso trascuriamo. Ritroviamoli.

Riscopriamoli, perché loro possono dare un senso a tutte le nostre giornate. E sebbene stiamo vivendo in questa situazione di paura, di incertezza, iniziamo a costruire per un domani migliore dove un sorriso sia il migliore saluto.

a cura di Alessandro Resente