Resente Novella 2000 n. 1 2021

NEWS

Studio Resente: lettera a Babbo Natale, nella speranza di ripartire

Redazione | 23 Dicembre 2020

Le ultime speranze infuse dal Natale nel nostro Alessandro Resente, che in una letterina al celebre ‘Babbo’ chiede la ripartenza […]

Le ultime speranze infuse dal Natale nel nostro Alessandro Resente, che in una letterina al celebre ‘Babbo’ chiede la ripartenza del Paese.

Caro Babbo Natale, dopo tantissimi anni sono costretto a scriverti per vedere, come quando ero piccino, se riesci a soddisfare i miei desideri. Prima di tutto come stai? Hai avuto il COVID? Ti sei informato se con il nuovo Dpcm del Presidente del Consiglio Conte puoi, la notte tra il 24 e il 25, portare i regali? Informati bene, perché non vorrei tu spendessi soldi inutilmente sapendo che il tuo caso non è previsto nel modulo dell’autocertificazione.

A proposito, sono previsti bonus per te per i regali? Meglio di no, perché sai, Conte nelle conferenze stampa promette tante cose, soldi a palate, ma poi… Pensa che ha previsto il bonus per la sanificazione pari al 60% e poi è stato assegnato molto meno, per non parlare di quello per gli investimenti sulla pubblicità stampa, dove invece del 60% viene dato solo l’8,88%!

Sicuramente avrai seguito l’evolversi della pandemia, ma anche quanto è stato deciso dal Governo italiano. Che opinione ti sei fatto? Immagino che tu, uomo di buon senso, non potrai che metterti le mani nei capelli per il disastro che hanno provocato.

Il mio primo desiderio è che si torni a far vivere le persone. Perché, caro Babbo Natale, qui non si vive più… Per Conte e i suoi tecnici, che non ho ancora capito dove li trovi, devono avere dei curriculum particolari. L’importante è stato chiudere i bar e i ristoranti o limitarne l’attività. Ma dopo tutti questi mesi, visti i risultati, non hanno ancora capito che forse non è la strada giusta.

La confusione continua, l’incertezza, i provvedimenti annunciati… Tutto crea un clima di terrore! Certo, il problema è grande, ma si deve continuare a vivere! Vivere!

Dalle chiusure all’atteggiamento del Governo

Prima, da novembre gli annunci, Conte e i suoi fedelissimi hanno deciso di aprire e allentare le restrizioni, introducono perfino il cashback per far riprendere il commercio, l’economia e farci trascorrere un buon Natale.

Poi gli Italiani escono e iniziano a spendere! Alt! Tutti che dicono che gli Italiani sono irresponsabili, non capiscono nulla. Ecco che i contagi riprendono! Ma cosa dobbiamo fare? Si sta avvicinando il Natale, non dobbiamo comprare qualche regalino?! Io ho solo visto un po’ più gente in coda per entrare nei negozi, tranquilla e rispettosa.

Abbiamo sbagliato? L’unica cosa che ho notato era l’assoluta mancanza di forze che controllassero e insegnassero! Ecco allora nuove chiusure…

Tu ne avrai viste tante, ma qui l’unica cosa che sanno fare è chiudere.

Guarda poi l’atteggiamento che hanno i ministri: a loro interessa solo imporre il loro volere. Vedi cos’è stato fatto in Abruzzo, e le continue dichiarazioni di Boccia, ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie. Che adesso decide sui provvedimenti del Coronavirus? Non dovrebbe essere il ministro della Salute?

Ricordiamoci che non abbiamo dato in mano la nostra vita al Governo! Forse questi stanno andando molto oltre. Gran parte dei provvedimenti sono stati copiati dai Cinesi. Ma lì è stato tutto diverso. Almeno potrebbero cercare di brillare di luce propria!

Un disastro che andava preventivato

Pensare che, se fossero stati furbi, tutto poteva essere preventivato. Perché come io sapevo che in Cina era esplosa la pandemia, potevano fin da subito attuare tutte le misure per contrastare il propagarsi dei contagi e bloccare le entrate. Figurati! Famose sono state le dichiarazioni di Conte, che dopo i primi casi diceva che la linea di massima precauzione adottata dall’Italia “ci consente di scacciare via qualsiasi allarmismo sociale e panico”. L’abbiamo ben visto! Un Paese distrutto sia per le morti sia dal punto di vista economico.

Quando ci riprenderemo, poveri i nostri genitori che, usciti dalla Seconda Guerra Mondiale, sono riusciti a fare grande l’Italia e adesso vedono com’è stata ridotta! Ma la dignità di rendersene conto?! Come fanno i giornalisti a non attaccare, a non dire tutta la verità? Alcuni ormai giocano solo un ruolo, forse perché pagati a ogni apparizione TV. Ma la professionalità?

Novità dell’anno, le conferenze stampa di Conte. Nelle ore di punta, promettendo e usando il “noi” come sostantivo principale: “Noi abbiamo fatto, noi abbiamo dato, grazie a noi”!

E poi vorrei sapere come vengono scelti i giornalisti che pongono le domande, e chi le stabilisce. Lo so, forse chiedo tanto.

Promesse da marinai

Vorrei che tu, caro Babbo Natale, facessi capire a chi ci amministra come si deve rispettare il popolo. Questi ministri talvolta dimenticano che gli Italiani sono un popolo pensante. Gran lavoratori, imprenditori, creativi…

Caro Babbo Natale, tu sei amato perché cerchi sempre di accontentare i bambini. Perché li ascolti e tieni in considerazione ciò che ti chiedono e raccontano. Lo stesso dovrebbe farlo chi si trova al governo: ascoltare i cittadini, capire i loro bisogni!

I provvedimenti devono sì tutelare la salute dei cittadini, ma devono essere presi nel rispetto della Costituzione e devono dare risultati, così come gli aiuti devono essere concreti.

Si è promessa liquidità alle imprese, il 25% del fatturato. Ma poi le banche fanno fatica a concedere finanziamenti, quasi sempre di importo più basso. E questo non corrisponde a quello promesso e dichiarato in conferenza stampa dal Governo.

È come se tu portassi a una bambina una scatola che raffigura una bella bambola, e dentro ne trova una completamente diversa, più piccola e brutta! In questo caso la bambina avrebbe pianto. Invece gli Italiani, gran popolo, hanno accettato e si sono come al solito impegnati per trovare soluzioni alternative! Grandi, non posso non amarvi!

Aiutami, Babbo Natale, a portare questi doni. Non costano, ma porterebbero tanta gioia e felicità.

Gli ultimi desideri

E poi una cosa, caro Babbo Natale, ti chiedo ancora: ricorda ai Politici che esiste l’amore nei suoi diversi aspetti e sfaccettature, e per questo si deve rispettare sia l’amore per i propri cari che per i defunti.

Troppe ne ho sentite e viste. Con il primo lockdown si era arrivati a chiudere i cimiteri. Perché? Quando mai vi è assembramento al Campo Santo? Fa’ che si trovino soluzioni per far sentire l’affetto e l’amore ai propri cari quando purtroppo sono in ospedale. E si dia dignità anche nell’ultimo saluto, perché sono parte di noi e per molti rimangono delle situazioni irrisolte e che mai potranno guarire.

Allora, Babbo Natale, forse ti avrò anche annoiato, ma ti ho voluto dire molte cose perché tu puoi aiutarci a far sì che si trovino le giuste, corrette e rispettose soluzioni per bloccare la pandemia.

Nello stesso tempo, fa’ sì che chi decide non si lasci trasportare dalla smania di potere, e pensi sempre alle persone perseguendo il loro bene! Fa’ che questo Natale diverso sia per tutti un grande momento di riflessione, e ci porti a essere migliori. E chissà che veramente non arrivino belle notizie! Buon Natale a tutti, e ricordatevi che dare amore è il più bel regalo!