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Redazione | 19 Ottobre 2022

Il Grande Fratello, da esperimento sociale a programma televisivo alla deriva: come ci si è arrivati? Ne parla il nostro Alessandro Resente

La deriva del format GF

Premetto che non seguo il Grande Fratello VIP, perché non amo più questo reality: non è più uno spaccato della realtà. Vi ricordate la prima edizione? Ora è diventata una fiction di scarsa qualità.

Comunque, ho visto dai social quanto era successo a Marco Bellavia. In piena depressione l’ex volto di Bim Bum Bam è stato completamente isolato dalla maggior parte dei suoi coinquilini, con degli squallidi comportamenti da parte di qualcuno come Ciacci o Ferruzzi, per non parlare della Lamborghini. Tutti personaggi che avrebbero l’arroganza di pretendere la comprensione e il rispetto ma sono i primi a dimostrare chi sono veramente.

La depressione è un male subdolo, che si manifesta all’improvviso. Ce l’hai dentro e non si vede, non è una malattia fisica ma il malessere del vivere, molto difficile da superare. Proprio per questo ci vuole il sostegno di chi ti sta vicino.

Marco Bellavia l’aveva chiesto, direi implorato e richiesto ad alta voce. Tranne alcuni, però, il resto dei reclusi ha manifestato il proprio egoismo e il grande disinteresse per la sofferenza altrui, scene che veramente segnano e arrivano dirette al cuore nel vedere che mentre uno soffre, piange, si dispera, gli altri gli passano vicino nella massima indifferenza, anzi provano un certo ribrezzo.

Che vergogna, che schifo – permettetemi di dirlo – di televisione!

È andata come abbiamo permesso

La trasmissione doveva essere chiusa, o la stragrande maggioranza degli inquilini doveva essere espulsa, perché la depressione è dolore, è sofferenza, è lotta interna, non spettacolo.

Per capire questo male io penso sempre a Ornella Vanoni, che in più occasioni e interviste ha avuto il coraggio di dire di aver avuto la depressione, tre volte, e ha così sofferto che addirittura non è uscita per casa per più di un anno: “La depressione crea un senso di abbandono totale, è molto sottovalutata perché è una malattia che non si vede”.

Marco Bellavia – lo ripeto – aveva avuto il coraggio di chiedere aiuto, supporto. Invece nulla, meglio allontanarlo, scacciarlo! Tutti a urlare allo scandalo, tutti a voler squalificare gli inquilini. Ma dobbiamo fare una riflessione: siamo arrivati a questo perché l’abbiamo permesso. Questi sono i messaggi che sono stati trasmessi, questo è quello che sono riuscite a costruire tante trasmissioni televisive.

Il Grande Fratello era nato come un esperimento dove alcune persone venivano messe assieme in una casa, e si vedeva come si sarebbero comportate. L’Italia incollata a guardare, e mi ricordo ancora la finale come un evento nazionale. Basti solo pensare che la vincitrice della prima edizione, Cristina Plevani, dopo è tornata a fare il suo lavoro di istruttrice di nuoto.

Era una TV pulita, reale, concreta e basata sulla vera professionalità. Abbiamo poi permesso che si sviluppasse una televisione fatta di messaggi sbagliati, basata sull’apparire e finalizzata ai soldi.

Agli inquilini attuali del Grande Fratello non è interessato lo stato di Marco Bellavia, il suo male interno, ma solo l’apparire, il farsi notare, creare storie fra loro, vere o inventate, pur di emergere. Perché importante, per loro, è il dopo, quando potranno fare ospitate e serate e guadagnare!

L’età degli influencer

Torniamo a una televisione vera, basata sul rispetto e la qualità, visto anche che i telespettatori si stanno allontanando. Basta analizzare i dati auditel!

Bene hanno fatto certi sponsor a prendere il distacco dal GF, ma forse dovevano prendere decisioni più drastiche.

Personaggi che sono stati inseriti senza che avessero un minimo di curriculum artistico che giustifichi la definizione di VIP… Come può esserci un Antonino Spinalbese, la cui ultima professione dichiarata è stata quella di parrucchiere ed è tra i VIP solo e unicamente perché ha avuto una breve storia con Belen Rodriguez, storia dalla quale è nata una figlia?

Non mi sembra che Belen dia un marchio di fabbrica, visto che non è mai riuscita a fare un programma da sola.

Finiamola con questa epoca dominata dagli influencer e dai personaggi del nulla. Che poi si dice che sia così, ma le vendite non lo certificano affatto. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che si è sbagliato. È inutile lamentarsi delle nuove generazioni se siamo stati noi a trasmettere delle immagini errate. Abbiamo imposto l’apparire sull’essere.

I valori sono fondamentali. Ragazzine di 18 anni che si fanno già i primi interventi di chirurgia e medicina estetica perché questo è il messaggio che si è inculcato attraverso questi pseudo-personaggi!

Grandi frasi per Piero Angela che ci ha lasciato. Ma abbiamo imparato qualcosa da lui?

Le aziende che per promuovere articoli pagano questi personaggi definiti influencer, gente senza alcuna esperienza… Ma siamo sicuri che veramente portino risultati? Non è meglio tornare a una vera pubblicità nel rispetto del consumatore? Perché nessuno si lamenta che la coppia Ferragni-Fedez utilizzi i piccolissimi figli per promuovere linee di abbigliamento o altro? Perché tutto questo “non-dire”?

Ricordiamocelo che tutti siamo responsabili, perché questo tacere è il nostro male.

Ultimamente stiamo accettando tutto, stiamo subendo, ma dobbiamo ritrovarci e reagire. Dobbiamo pretendere che si torni a un mondo migliore, ma che deve abbracciare tanti aspetti della nostra società.

Tutto così assurdo e in un certo senso ridicolo… Invece il nostro passato recente e quello che stiamo vivendo devono farci riflettere profondamente, perché non è possibile andare avanti così.

Talvolta, davanti agli errori, bisogna avere il coraggio di chiudere, di dare messaggi forti. Invece che pensare alle grandi missioni guardiamo il nostro vicino, pretendiamo qualità e rispetto. Basta con tutte queste raccomandazioni o situazioni costruite! Torniamo a una informazione completa e corretta, con meno trasmissioni dove si parla tanto ma non si conclude mai nulla.

Anche la classe politica deve cambiare. Chi decide e vuole amministrarci deve farlo con onestà, professionalità, e per il bene di questo paese. A partire dal sindaco del più piccolo comune, per arrivare a chi occupa le più importanti cariche dello Stato.

Vorrei tanto che il prossimo Presidente del Consiglio (che salvo imprevisti sarà Giorgia Meloni) e i suoi ministri si impegnassero e facessero un contratto con gli Italiani, dichiarando gli obiettivi che si prefiggono di raggiungere per migliorare il nostro Paese al momento dell’incarico, e ogni tanto ci relazionassero perché tutti noi ritroviamo quella fiducia e quei valori che ci stanno venendo meno.

a cura di Alessandro Resente