Scavia Novella 2000 n. 41 2022

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Torniamo a sorridere con Stefano Scavia: le risposte alle domande più frequenti

Redazione | 28 Settembre 2022

Il professor Stefano Scavia torna a rispondere ai lettori di Novella intorno a igiene orale e tanto altro: ecco cosa ci dice

Il direttore sanitario e responsabile di chirurgia orale del Centro Odontoaesthetics risponde alle domande dei lettori di Novella.

Debolezza dei denti devitalizzati

È vero che il dente devitalizzato è più debole? Come si protegge un dente devitalizzato?

Un dente devitalizzato perde la componente biologica, quindi oltre all’innervazione anche l’apporto sanguigno, con la conseguenza che il suo tessuto, con il passare del tempo, tende a indebolirsi.

Solitamente i denti devitalizzati vengono incapsulati al fine di proteggere la corona, cioè la porzione del dente che fuoriesce dalla gengiva e che svolge la funzione masticatoria.

Oggi, grazie a nuovi materiali e tecnologie, è possibile ricoprire i denti in modo più avanzato rispetto alle capsule tradizionali. Si tratta di materiali più traslucenti e sottili che riproducono sia per aspetto estetico che per caratteristiche meccaniche lo smalto naturale del dente, ottenendo così un ripristino “biomimetico” del dente devitalizzato.

Osteoporosi e denti del giudizio

L’osteoporosi è una controindicazione per gli impianti?

Sicuramente l’osteoporosi può essere una controindicazione relativa agli impianti. Ma è necessario valutare caso per caso lo stato complessivo di salute del paziente, la sua età, la severità dell’osteoporosi e soprattutto i farmaci che sono o sono stati utilizzati per curarla.

Vi sono infatti alcuni farmaci impiegati per trattare l’osteoporosi che possono aumentare notevolmente i rischi in caso di interventi di chirurgia orale e di implantologia.

Come vengono realizzate le estrazioni dei denti del giudizio quando sono vicino al nervo?

Le estrazioni dei denti del giudizio rappresentano una delle procedure più comuni, ma anche potenzialmente più complesse nel panorama delle terapie odontoiatriche.

In particolare si può riscontrare un elevato rischio di complicanze in caso di dente incluso nell’osso o vicino a strutture anatomiche e nervose.

Il paziente ha la possibilità di rivolgersi a odontoiatri specializzati in chirurgia orale, maggiormente titolati allo svolgimento di interventi complessi, quali l’estrazione di denti del giudizio inclusi.

Esistono inoltre delle tecnologie che riducono fortemente la traumaticità dell’intervento. Ad esempio la chirurgia piezoelettrica, che grazie all’utilizzo di strumenti a ultrasuoni è in grado di selezionare il tipo di tessuto su cui lavorare, riducendo notevolmente il rischio di complicanze neurologiche o anatomiche.

Perché rigenerare

Buongiorno, sono un giovane dentista e vorrei chiederle: perché rigenerare? Che senso ha?

Caro collega,

come sappiamo, le problematiche che possono insorgere nel cavo orale causano danni agli organi in esso presenti. Una volta curate le patologie, il problema rientra. Fra gli esiti riscontriamo però sovente una compromissione dell’integrità dei tessuti, siano essi denti, legamenti, osso, o gengiva.

Questa integrità spesso non viene recuperata autonomamente, anche dopo aver risolto la patologia. Per questo motivo, per lungo tempo, tante cure odontoiatriche hanno impiegato artifizi indirizzati a “compensare” in qualche modo la perdita o la compromissione dei tessuti biologici.

Oggi possediamo delle tecniche, sempre più avanzate, che ci permettono in molti casi di guidare e aiutare l’organismo umano a ricostruire le strutture anatomiche perse o compromesse, riportando l’apparato a una morfologia e a una funzione quanto più vicina possibile a quella naturale e fisiologica.

In questo modo le nostre terapie saranno ancora più efficaci e in grado di riportare il paziente a uno stato di salute ottimale, naturale e soddisfacente. Questo è il principio della rigenerazione.

a cura di Stefano Scavia