Vittoria Novella 2000 n. 21 2023

Spettacolo

Vittoria: la mia voce per star bene

Redazione | 10 Maggio 2023

Cantautrice e canto-terapeuta, fondatrice dell’Accademia multidisciplinare e centro di arteterapia Artemis, Vittoria si racconta a Novella

Vittoria Zagaria, in arte Vittorya, è una giovane e molto promettente cantautrice italiana. Per lei la musica è una via dell’anima, uno strumento con cui sta aiutando tante persone a ritrovare il benessere e l’equilibrio interiore.

Vittorya, quando nasce la tua passione per il canto?

“Da quando ho emesso il mio primo vagito. Il canto e la musica mi accompagnano da sempre. A cinque anni ho cominciato scuola di pianoforte e non ho mai smesso. Successivamente ho frequentato un’accademia di musica e spettacolo a Torino, per poi iscrivermi alla facoltà di medicina. Ed è stato lì che mi sono appassionata alle neuroscienze cognitive della musica e del canto, scegliendo di qualificarmi come cantoterapeuta ed esperta di neurocanto”.

E l’amore per l’arte come terapia ti ha fatto fondare una tua Accademia…

“Esatto. Ho istituito a Rivoli l’Accademia di musica Artemis, una scuola di alta formazione artistica multidisciplinare e centro di arte-terapia. Una grande passione musicale, e una missione sociale. Il mio sogno è portare più consapevolezza dell’arte in Italia, intesa come strumento di benessere personale e altrui. L’arte aiuta a esprimerci e a capire chi siamo, praticarla nel quotidiano ci fa avvicinare di più a livello umano e ci fa star bene con noi stessi e gli altri”.

L’ultimo progetto

Che tipo di musica ti piace comporre?

“Scrivo sia i testi sia le musiche. Ho iniziato perché ho fatto un percorso di canto-terapia per cercare di trasformare le emozioni in note. Le canzoni che scrivo rispecchiano la mia parte psico-emozionale e il mio percorso personale. È un’attività che faccio fare anche ai miei allievi, perché tirare fuori le emozioni e farle diventare musica ha un impatto molto positivo sulla psiche”.

Come si chiama il tuo ultimo brano?

“The Void. È un brano in inglese che parla del vuoto esistenziale e delle dipendenze affettive, due tematiche non solo personali ma che toccano molte persone. La rinascita di un individuo attraverso l’accettazione del rischio di vuoto, il ricordo del sé bambino e lo scioglimento della necessità di essere amati come compensazione di un abbandono, sono il focus del brano.

Ringrazio Caliel Next Generation per aver creduto nel mio progetto e averlo pubblicato curandone la promozione fino a portarmi al terzo posto della classifica radio indipendenti, il mio produttore Luca Marchesin che ha curato l’arrangiamento di The void, e Valentina Gautier che ha curato sceneggiatura e regia del videoclip”.

Dai talent a Sanremo

Hai mai pensato di partecipare a un talent televisivo?

“Non è la mia priorità. Spero di poter raggiungere i cuori delle persone con la mia musica, senza dover necessariamente passare per un programma. Anche se reputo la televisione uno strumento molto bello e, se si dovesse presentare l’opportunità, non direi di no”.

Stai lavorando a nuovi progetti?

“Sì, stiamo lavorando a un brano estivo e al prossimo EP che uscirà a settembre. E poi chissà, mi piacerebbe proporre un brano per il prossimo Sanremo, quello sarebbe un grande sogno!”.

Con chi ti piacerebbe duettare all’Ariston?

“Probabilmente con Marco Mengoni, ma anche con qualche pilastro vocale della musica italiana come Giorgia o Elisa. Sono cresciuta prendendo a esempio le loro voci, e poterle sentire dal vivo così da vicino sarebbe un’emozione grandiosa”.

a cura di Rossella Di Pierro