Flavia Vento urla basta dopo il suicidio di Marco Prato

Flavia Vento è una brava ragazza ed è sconvolta. La chiamiamo. «Basta. Non chiamatemi più per queste brutte cose». Come noi ha appena saputo della notizia legata al suicidio nel carcere di Velletri di Marco Prato, suo ex amico, il pr romano di trent’anni che era in attesa di essere processato per l’omicidio di Luca Varani. Insieme a Manuel Foffo, Prato nel 2016, durante un festino di droga, alcool e forse sesso, ha seviziato e ucciso Varani. La morte di quel ragazzo ha sconvolto Roma e l’Italia intera. Flavia Vento e Marco si sono frequentati e per qualcuno lui è stato il suo fi danzato. «Fidanzato? È una parola fuori luogo», ci aveva raccontato Flavia Vento quando erano avvenuti i fatti. «Sì, lo conosco. Era un amico, siamo usciti qualche volta e siamo andati insieme a qualche iniziativa mondana a
Roma», ci aveva detto la showgirl. «Sembrava un bravissimo ragazzo, aveva organizzato anche iniziative importanti, con sponsor di prima grandezza». Marco Prato, come detto, si è suicidato in cella alla vigilia del processo. Era un ragazzo sopra le righe, che amava la bella vita, il sesso smodato e la mondanità. Amava mettersi al centro in un crescendo di mitomania usando anche droghe
pesanti. A causa delle droghe,in quella notte del terrore al quartiere Collatino di Roma, lui e Manuel Foffo sono arrivati a seviziare per ore e poi uccidere il povero Luca Varani, che Prato aveva contattato tramite numero di cellulare. L’inchiesta è stata portata avanti dalla Procura di Roma. Il 21 giugno ci sarebbe stata l’udienza per Marco Prato che, lo ricordiamo, aveva scelto il rito ordinario, a differenza di Manuel Foffo, condannato a 30 anni con rito abbreviato. Prato ha lasciato una lettera in cui ha spiegato i motivi del suo gesto. Si sarebbe suicidato per «le menzogne dette» su di lui e per «l’attenzione mediatica» subita. Quali bugie?