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Miriam Leone: «Indossavo una maschera, ma ci ho messo tutta me stessa»

Maura Messina | 15 Giugno 2017

Miriam Leone

Miriam Leone, è l’attrice del momento. Dopo la serie 1993 in su Sky Atlantic che è stata un vero successo, […]

Miriam Leone, è l’attrice del momento. Dopo la serie 1993 in su Sky Atlantic che è stata un vero successo, torna in tv con la seconda stagione di Non uccidere in onda in prima serata su Rai 2.

In una recente intervista a Grazia, Miriam ha parlato un poi della sua vita privata e dei suoi impegni professionali. La bella catanese 32enne, vincitrice di Miss Italia 2008, è felicemente single. Da quasi un anno lei e Boosta, Davide Dileo tastierista dei Subsonica (che abbiamo visto come quest’anno nei panni di professore di canto di Amici), si sono lasciati e Miriam al momento ha come priorità il lavoro. Lei stessa infatti ha dichiarato che non pensa attualmente ad una famiglia o all’avere dei figli.

«Per ora, famiglia e figli non sono nel mio orizzonte. E voglio proprio dirlo, perché bisogna smetterla di considerare la maternità come un destino obbligato. Ci sono donne che non vogliono un figlio, altre che non possono averlo. Libere tutte. Detto questo, magari fra due giorni» sono incinta, nel caso le telefono. Oh, sto scherzando, eh», così lei stessa ha raccontato.

Miriam ha anche raccontato qualche episodio del suo passato,  di quando da ragazzina avrebbe voluto essere trasparente:

«Da ragazzina avrei voluto essere trasparente, e invece mi sentivo osservata. Questo mi faceva sentire diversa, straniera, mi metteva a disagio. Volevo capire chi fossi davvero. E mi cercavo […] Avevo 15 anni e volevo disperatamente comunicare al mondo che ero a caccia di altri panni da indossare».

Ma Miriam è stata intervistata anche dal Corriere della Sera, dove ha ricordato il periodo del suo percorso professionale in cui conduceva alla Rai alcune trasmissioni pop con la voce stridula:

«Mi esprimevo così, perché c’erano degli autori che mi guidavano. Mi hanno insegnato molto. Era una tv fatta bene, ma a un certo punto mi sono sentita nel posto sbagliato. Un giorno, durante una diretta, ho avuto la sensazione che nessuno stesse dicendo quello che pensava veramente. Nemmeno io (…). Indossavo una maschera adatta al contenitore creato per il pubblico generalista. Beh, ho pensato che quelli non erano i miei panni. Che dovevo uscirne prima di diventare io stessa quel personaggio. Mi è stata data la grossa opportunità di lavorare in tv. Ci ho messo tutta me stessa, anche perché venivo dal nulla. Qualcuno mi ha pure suggerito di proseguire perché ‘un posto in Rai è come un vitalizio’. Ma alla fine ho rifiutato il contratto che mi avrebbe fatta restare lì».

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