In un tranquillo sabato sera, già rovinato da un maltempo implacabile, arriva una bomba a scombinare il perfetto ed equilibrato altalenarsi di colpi di telecomando avanti e indietro tra Raiuno e Canale 5. Ospite vip della puntata di C’è posta per te, l’unico della serata, considerato che l’altro era un politico è Raoul Bova, invischiato nella classica storia strappalacrime ma totalmente genuina, fatta dell’amore di un figlio per una madre rimasta l’unico riferimento nella sua giovane vita.
Ebbene, qualcosa di inaspettato e sinistro è riuscito a rovinare tutto.
Qualcosa di imprevisto ha fatto piazza pulita dell’attenzione e delle lacrime, già pronte a sgorgare in ogni casa, copiosamente: la tinta di Raoul Bova!
Bellissimo, di una bellezza quasi fastidiosa. È gentile, sempre educato, mai sopra le righe. È riuscito a uscire indenne da matrimonio e separazione, rimanendo un sex symbol saldamente piantato nei sogni delle italiane. E adesso si presenta coi capelli color nero di seppia, in palese litigio con un accenno di barba argentata e con una pigmentazione talmente ostinata da far impallidire il parrucchino di Sandro Mayer?
Perché rinunciare a uno dei pochi privilegi estetici dell’essere uomo: essere bono anche con la chioma sale e pepe? Perché?
L’italia non ha potuto chiudere occhio.