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Totti: una vita dedicata a Roma, ma poi Milano….

Matteo Osso | 16 Maggio 2016

Francesco Totti Milan Roma

Il calcio è una religione. Non si può e non si deve capire né spiegare, se ci credi è la […]

Il calcio è una religione. Non si può e non si deve capire né spiegare, se ci credi è la tua ragione di vita, se non ci credi, non ti interessa o hai provato a guardare dell’altro diventa immediatamente una noiosissima garetta tra bulli che inseguono un pallone.
Tuttavia è una fede legittima, nel nome della quale troppo spesso si commettono atti vergognosi di violenza, ma che in alcune -a dirla tutta non rare- occasioni ha la capacità di stupire e  farsi portavoce di valori assoluti quali il rispetto, la correttezza, la solidarietà.
E’ successo a Francesco Totti, l’ottavo Re di Roma, un uomo che in quarant’anni (quasi) ha militato con coerenza e dignità sempre solo nella Roma, rifuitando le proposte che negli anni non si sono fatte mancare, visto il suo grande talento, ma che evidentemente non avevano per lui lo stesso valore della squadra del cuore.
Ebbene, tutti sappiamo che anche per Totti prima o poi arriverà il momento di appendere le scarpette al chiodo, e c’è chi ci ha provato piuttosto insistentemente, in tempi recenti. Il capitano per il momento resta saldamente al comando della sua squadra, dimostrando con acrobazie degne di Spiderman che l’età conta, si, ma fino ad un certo punto. Ecco allora che si ricompongono le polemiche, i detrattori vengono messi a tacere con un sonoro schiaffone sulla bocca e lui, dimostrando notevole intelligenza, lascia spazio alle nuove leve riservandosi un minutaggio limitato in campo.
E’ qui che accade l’impensabile: siamo a San Siro, roccaforte del calcio milanese. Il Milan subisce una Roma capace di dare del gran filo da torcere, ma al momento dell’ingresso in campo del Capitano Totti, ecco che la rivlaità scompare, l’orgoglio di parte rimane in sospeso, il gioco diventa un accessorio per lasciare spazio all’omaggio che tutti gli appassionati del calcio sano sentono, individualmente ma tutti insieme, di dover tributare a quello che, al di là delle maglie e dei risultat, è un grande calciatore: standing ovation per Totti, lo stadio Meazza rende omaggio al talento del calciatore e probabilmente anche all’integrità morale dell’uomo.
E lui, commosso, rimane sbalordito da una città ed un pubblico tutt’altro che scontati: “è stato bellissimo, non me l’aspettavo”.