Cristiano Ronaldo, la perfezione fatta calciatore. Padre affettuoso, sportivo di fama mondiale, oltre 80 milioni di euro (si vocifera) sul conto corrente, bello, coraggioso e pure generoso.
Poche settimane fa aveva messo a tacere la pessima boccaccia di un suo colleg calciatore, che sul campo lo aveva apostrofato con un raffinato “maricon”, l’equivalente spagnolo di “froc+o”. Brutta, quella parola. Brutta da sentire e anche da scrivere. Ma necessaria per descrivere con la dovuta efficacia quanto la parola possa ferire più della spada e quante occasioni si perdano -per chi ha il privilegio di vivere nel privilegio- per mandare ai ragazzi un messaggio di amicizia anzichè uno di odio.
Beh, Cristiano non ci ha messo molto a chiudere la questione: “maricon sì, ma ricco”. Tanto è bastato perchè quel piccolo uomo in cerca di virili autoaffermazioni soccombesse sotto la piccolezza di ciò che aveva appena detto.
Beh, quella piccolezza oggi è ulteriormente schiacciata dalla grandezza di un gesto non richiesto e non pubblicizzato, e proprio per questo ancora più significativo.
Cristiano Ronaldo in seguito al drammatico incidente aereo che ha causato la morte dell’intera squadra Chapecoense ha deciso di donare alle famiglie delle vittime la somma di 3 milioni di euro. Così, di tasca sua.
Già immagino che qualcuno commenterà, rimescolando seccatamente il caffè in una tazzina senza piattino, che “tanto lui i soldi ce li ha, e che gli costano a lui tre milioni di euro, è come per noi tre euro”.
A chi avesse avuto questa tentazione rispondo con estrema semplicità: poteva non farlo. Proprio perchè sono suoi, quei tre milioni poteva tenerseli, fare un video con finte lacrimucce, contorcersi dal dispiacere e bona lì. Che tanto il giorno dopo la vita continua e la gente mica se lo ricorda.
Poteva non farlo, ma l’ha fatto. Non saranno quei soldi a cancellare il dolore delle famiglie che hanno perso quei ragazzi così giovani e pronti a brillare nel firmamento del calcio mondiale, ma di certo male non fanno.
Quindi, cari detrattori, rimettete le sopracciglia a posto (non apposto), trangugiate il vostro caffè e fatevene una ragione: Cristiano Ronaldo è un gran signore.