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Da Sanremo a San Valentino. Come sopravvivere ai santi in 10 mosse

Matteo Osso | 14 Febbraio 2017

Niente, abbiamo ancora le ossa rotte dalle polemiche, gli abiti, le scollature, le scimmie e le dotazioni nascoste dei cantanti […]

Niente, abbiamo ancora le ossa rotte dalle polemiche, gli abiti, le scollature, le scimmie e le dotazioni nascoste dei cantanti di Sanremo che già ci tocca, implacabilmente, abbandonarci nelle braccia di un altro santo, quello dell’amore, quello dei cuoricini, quello che se non sei fidanzato sei un mostro diverso anaffettivo che non merita di consumare ossigeno per vivere. Tanto perchè solo a Natale siamo tutti buoni.
Ecco un breve decalogo per sopravvivere all’overdose di santi che minaccia la nostra serenità:
1. tenere la televisione spenta. niente canzonette, niente gingle pubblicitari, niente suggerimenti per gli acquisti.
2. tenere spento anche il telefono: niente chat a commento del festival, niente messaggini a caccia di inviti- recupero dell’ultimo momento
3. tenere spenta anche la luce: ne beneficerà la bolletta ma soprattutto la pace. Nessuno citofona ad una finestra spenta.
4. Mentite, spudoratamente: “no, non ho visto il festival, sono ai caraibi e torno dopo il 15”. Due Santi con una fava.
5. Attenzione ai dettagli: “lo so, non sono abbronzato, ma sai ai Caraibi pioveva. Che disdetta”
6. Siate multitasking: Per San Valentino regalate il cd di Sanremo.
7. rivoltate la frittata: “mi hai obbligato a vedere Sanremo, non ho avuto tempo di pensare a San Valentino”.
8. siate romantici: “minchia signor tenente, anche se cadesse il mondo quello stesso giorno noi saremo là”. Male che vada la colpa è di Orietta Berti.
9. Investite sul cibo senza lesinare: a bocca piena non si parla e non si canta.
10. Se proprio non potete farne a meno, divertitevi.