Regali solidali Natale 2025: con AIRC un pensiero che fa la differenza
A Natale 2025, i regali solidali di Fondazione AIRC rappresentano un gesto concreto di vicinanza verso i bambini e gli…
A Natale 2025, i regali solidali di Fondazione AIRC rappresentano un gesto concreto di vicinanza verso i bambini e gli adolescenti colpiti da tumori.
La campagna “È il pensiero che conta” invita a scegliere regali che non siano solo oggetti, ma simboli di speranza, contribuendo alla ricerca pediatrica e alla cura di chi affronta la malattia.
Le proposte dello shop AIRC
Lo shop online propone prodotti esclusivi e di alta qualità: dal panettone Loison con ricetta JRE, alla box di pasta artigianale e passata di pomodoro, fino alla tazza illustrata da Silvia Ziche e alla pallina di Natale limited edition per i 60 anni di AIRC. Non mancano giochi educativi come “Che pizza le sane abitudini!”, che uniscono divertimento e sensibilizzazione su uno stile di vita equilibrato.
Regali solidali Natale 2025: un gesto simbolico, un impatto reale
Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e 700 adolescenti affrontano tumori pediatrici. Grazie alla ricerca finanziata da AIRC, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi supera oggi l’82%. Scegliere regali solidali per questo Natale 2025 significa contribuire a questi progressi e sostenere i ricercatori impegnati nello sviluppo di terapie sempre più efficaci.
Come ordinare e partecipare
I regali possono essere ordinati online con consegna diretta al destinatario entro le festività natalizie. Ogni prodotto è accompagnato da un bigliettino personalizzabile, trasformando un semplice pensiero in un gesto concreto.
I regali solidali Natale 2025 aiutano la ricerca
Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e 700 adolescenti vengono colpiti da tumori che mettono a rischio il loro futuro. La ricerca ha fatto grandi passi avanti nella diagnosi e nella cura delle neoplasie pediatriche, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ha superato l’82%, ma molto resta ancora da fare.
Per questo Fondazione AIRC solo nel 2025 ha destinato quasi 8 milioni di euro a 63 progetti di ricerca e 10 borse di studio in ambito pediatrico.
Testimone di questi progressi è Giulio, che nel 2013 a 14 anni si è ammalato di rabdomiosarcoma e, dopo un percorso tra chemioterapia, radioterapia e intervento chirurgico, è guarito, ha scelto di studiare medicina e oggi si sta specializzando in urologia: “Non so se ciò che mi sia accaduto mi abbia condizionato o meno, ma so che posso capire i pazienti, ho agito d’istinto e l’istinto mi sta portando a fare il medico”.