Nel quartiere San Siro indagini a tappeto dell’Ats per rintracciare l’origine dei contagi.

Un sospetto focolaio di legionella sta tenendo sotto osservazione il quartiere di San Siro, a Milano, dove nelle ultime ore è scattato un articolato sistema di controlli dopo l’emergere di undici casi considerati riconducibili alla stessa area. L’allarme è partito da una segnalazione medica, quando alcuni pazienti residenti nella zona di via Rembrandt hanno manifestato sintomi compatibili con un’infezione da Legionella pneumophila, un batterio che prolifera soprattutto negli impianti idrici e nei sistemi di climatizzazione. Uno di loro non ce l’ha fatta: il decesso, collegato al quadro clinico della legionellosi, ha accelerato l’avvio di un’indagine tempestiva da parte dell’Agenzia di tutela della salute.

Secondo quanto riferito da Ats Milano, gli undici casi accertati presentano fattori di rischio predisponenti per contrarre la malattia. Questo elemento, spiegano gli esperti, potrebbe indicare una maggiore vulnerabilità individuale, ma non esclude l’eventualità che la fonte del contagio sia localizzata e legata a un ambiente o a un’infrastruttura condivisa. Otto pazienti risultano ancora ricoverati negli ospedali cittadini, costantemente monitorati nelle loro condizioni respiratorie.

I tecnici dell’Ats stanno effettuando campionamenti nelle abitazioni

La ricostruzione delle ultime settimane ha portato gli operatori sanitari ad allargare il campo d’indagine alle abitudini quotidiane dei residenti, alle zone frequentate e ai possibili punti di contatto. Nel frattempo, i tecnici dell’Ats stanno effettuando campionamenti nelle abitazioni e nei punti considerati sensibili: dalle reti idriche dei palazzi alle torri di raffreddamento, passando per le aree comuni dei condomìni della zona. Una mappatura capillare, che punta a intercettare eventuali anomalie nei valori batteriologici dell’acqua o nelle superfici esposte agli aerosol.

Dietro le operazioni ufficiali, circolano anche alcune ipotesi più riservate legate alla complessità del quartiere San Siro, dove gli edifici di vecchia costruzione convivono con strutture più recenti e impianti idrici non sempre omogenei. Secondo fonti interne, l’attenzione si starebbe concentrando soprattutto sugli impianti privati non sottoposti a manutenzione regolare, ritenuti spesso tra i principali responsabili di proliferazioni batteriche. Ma al momento nessuna pista è esclusa: la priorità resta individuare la fonte per evitare nuovi contagi.

Non cedere all’allarmismo

Gli abitanti dell’area seguono con apprensione gli sviluppi. Molti chiedono chiarimenti, altri segnalano anomalie nelle proprie abitazioni, alimentando un flusso continuo di dati che l’Ats sta raccogliendo per tracciare un quadro il più possibile accurato. L’invito delle autorità sanitarie alla popolazione è quello di non cedere all’allarmismo, mantenere comportamenti prudenti e attendere i risultati dei campionamenti, attesi nei prossimi giorni.

La ricerca della fonte del contagio è ancora in corso, ma le verifiche proseguono senza sosta, con l’obiettivo di riportare serenità in una zona improvvisamente trasformata in epicentro di un’emergenza sanitaria.

Dario Lessa