L’agente delle star garantisce successo? Conviene averlo? Alle nostre domande risponde l’esperto. Leggi tutto.
L’agente delle star non esiste. O meglio, esiste ma non è sempre un agente. Oggi, infatti, nel mondo dello spettacolo – soprattutto nella musica – si fa un po’ di confusione e, per semplificare, si usa sempre e solo la parola “agente” senza alcuna distinzione, che invece nella realtà esiste e che, dal punto di vista tecnico, riguarda tre figure professionali ben precise: l’agente di spettacolo ( o il rappresentante) , il manager e, infine, l’impresario.
L’agente di spettacolo ( o il rappresentante) ha un ruolo molto importante perché ha ricevuto dall’artista (cantante, attore, musicista) l’incarico di condurre , al suo posto, tutte le trattative per arrivare alla conclusione di un contratto con un produttore cinematografico o televisivo per fare un film o per partecipare ad un show televisivo oppure con un produttore discografico per incidere un disco oppure con un produttore teatrale per recitare in uno spettacolo teatrale. Alla fine se l’agente è stato bravo e l’artista firma quel contratto, allora anche lui guadagna. Nella prassi il compenso dell’agente di spettacolo in questo caso si calcola in base ad una percentuale tra il 10% e il 15% del compenso pattuito per l’artista. Una regola fissa , però, non esiste e, quindi, queste percentuali possono anche variare e di molto, sia verso l’alto sia verso il basso. E gli agenti non confermano né smentiscono mai alcuna cifra …….
Niccolò Presta e Lorella Boccia si sposano. L’annuncio sui social
Il manager , invece, è qualcosa di più : l’artista affida a lui, normalmente in esclusiva , la gestione, la promozione e la cura della sua attività e della sua immagine professionale. Un esempio su tutti: Lucio Presta il manager per eccellenza. Non si occupa, quindi, solo delle trattative e del contratto con un produttore ma anche di tutto ciò che “gira” attorno ad una star: le interviste con la stampa o con le televisioni, le foto, i vestiti da indossare negli eventi pubblici e mondani, i rapporti con gli eventuali sponsor, le copertine delle riviste, l’uso delle foto per le pubblicità gli accordi per eventuali partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche ecc….
In casi molto particolari, l’artista arriva al punto di dare al proprio manager addirittura il potere legale di firmare a suo nome tutti quei contratti necessari ed utili per la sua vita artistica. Si tratta dal punto di vista giuridico e legale del c.d. “potere di rappresentanza” . Ovviamente il compenso del manager è diverso da quello dell’agente, può basarsi non solo su una percentuale ma su di un compenso fisso, oppure può essere la combinazione dell’una e dell’altra cosa insieme. Ed anche i manager non confermano né smentiscono mai alcuna cifra….
L’impresario, infine, è quasi una figura mitologica e che forse appartiene più al mondo dello spettacolo degli anni ’60 e ’70 perché nella realtà di oggi ce ne sono pochi. Il migliore di tutti probabilmente è Bibi Ballandi, l’impresario appunto che, tra l’altro, realizza anche il famosissimo spettacolo televisivo di Milly Carlucci “Ballando con le stelle”. E’ il vero e proprio imprenditore dello spettacolo che deve avere un progetto, gli artisti (rappresentati da un agente o da un manager) da scritturare , i mezzi e capitali per produrlo e la capacità di commercializzarlo .
C’è un solo elemento che accomuna, per così dire, l’agente, il manager e l’impresario: la fiducia con la quale l’artista affida a loro la sua vita artistica.
a cura dell’ Avv. Luciano Faraone – Studio Legale Bernardini de Pace – Roma