D'Ambrogio Novella 2000 n. 29 2023 (1)

Spettacolo

Alla ricerca di… 80enni che sono i nuovi 50enni con Elena D’Ambrogio

Redazione | 3 Luglio 2023

L’età è cambiata e gli 80enni di oggi sono i 50enni di una volta: il punto di vista di Elena D’Ambrogio su VIP e non di quella generazione

Una vita senza tempo! Si può affermare che stia accadendo a chi varca il trampolino della terza età. Se la logica e la consuetudine ci hanno sempre condotti verso un pensiero di vecchiaia fatto di indebolimento fisico e naturale decadenza – insomma, una sorta di discesa verso l’anticamera del dopo -, oggi siamo invece sorprendentemente e felicemente inclini a constatare quanto il tempo della senescenza sia come il buon vino, che riserva risorse inaspettate.

Entrare nel capitolo della vecchiaia, se immaginiamo la nostra vita come un libro – che è poi quello che è, storie divise per paragrafi. Allora, si è entrati nella parte più importante: in quella che ha dato significato a ciò che c’è stato prima.

La vecchiaia è cambiata

Parlare della vecchiaia adesso fa uscire dagli schemi, ormai desueti, che vedono le persone decrepite vicine a timbrare il cartellino. Dimenticando che le persone mature sono le uniche a poter raccontare la vita com’è veramente e non come la si vorrebbe. In maniera diversa, forse discordante, ma frutto di esperienze indiscutibili.

E sono gli unici a poter contare sul prezioso mix di esperienza e saggezza. A una certa età non c’è più motivo per presentarsi con panni diversi. Quei panni sono conosciuti. Sono quelli di una lunga storia, di tante storie che fanno la società.

Noi siamo esattamente quello che riporta il nostro specchio a ogni decennio, a ogni “anta”.

“La bellezza salverà il mondo”, diceva Dostoevskij. Oggi credo che qualcosa, nei canoni consueti, sia stata confuso.

La bellezza fisica, esteriore, è certamente sovraesposta, e va bene. Ma l’altra, cui probabilmente faceva riferimento lo scrittore? Ad esempio, la bellezza di chi scollina gli ottanta anni in buona salute fisica e mentale, che celebra la persona in quello che pensa, in come lo manifesta, in ciò che lo ha condotto a quel traguardo, alla bellezza delle relazioni con gli altri…

Vecchiaia è un termine che inizia con la lettera “V”, siamo al fondo dell’alfabeto, ma non è l’ultima lettera. C’è ancora tanto da fare.

Il 2023 è l’anno in cui alcuni personaggi dello spettacolo italiano e internazionale spengono 80 candeline.

Certo è che, leggendo la lista di questi nomi, viene spontaneo chiedersi che patti col diavolo abbiano fatto.

Gli 80enni della musica

Orietta Berti e Mick Jagger, Al Bano Carrisi e Joni Mitchell, Barbara Bouchet e Ben Kingsley, per citarne solo alcuni. Tutti ancora sulla cresta, a partire dalle due intramontabili colonne dei Rolling Stones: Mick Jagger e Keith Richards. Nonostante vite turbolente e naturalmente l’età, non pare abbiano intenzione di lasciare il passo alle pantofole.

Ma nell’Olimpo della musica c’è anche Roger Waters a raggiungere il traguardo degli 80 anni, artista che fu non solo tra i fondatori dei Pink Floyd ma anima e spirito del gruppo.

Probabilmente la musica allunga la vita. Forse il saper vivere, insieme a tanta fortuna, allunga la vita.

C’è la nostra Orietta Berti, l’onestà, squisita, all’antica, mamma della TV, col vento in poppa della popolarità che è sempre in auge, e capace di rapire l’attimo: di recente con Achille Lauro e Fedez e chissà con chi in futuro.

E poi c’è Al Bano Carrisi. Che dire? Una mia simpatia personale. Preferisce dire che ha compiuto 4 volte 20 anni, e siamo d’accordo con lui per la voce, l’energia, la voglia di vivere, l’entusiasmo e la passione con cui canta. Ha il cuore sempre giovane. Dal ’67, quando ha toccato il successo con la canzone Nel sole, quel sole non ha mai smesso di splendere nella tempra del cantante di Cellino San Marco.

Una vita in cui non gli è mancato niente: grandi gioie, grandi temporali, giornate di mare in tempesta e di sereno. Perché questo è il senso della vita…

Tra gli over c’è un posto d’onore di sicuro anche per Roberto Vecchioni, che rappresenta la vastità della nostra musica d’autore, della letteratura e della divulgazione.

Gli 80enni del cinema

Non solo musica, però. Anche il cinema regala una sfilza di compleanni eccellenti di artisti che, pur avendo 80 anni, si fatica decisamente a chiamare anziani. Ci sono Robert De Niro, Catherine Deneuve, Barbara Bouchet, Harrison Ford, Al Pacino.

Queste star del cinema e dello spettacolo ci dimostrano che si può invecchiare pur continuando a condurre una vita attiva e piena di passioni, sempre in gamba e ruggenti.

Nel panorama giornalistico festeggiamo Vittorio Feltri, che resta una delle firme più autorevoli e allo stesso tempo controverse di oggi. Presenza fissa in molti programmi televisivi, se Feltri dovesse dare un titolo a se stesso, quel titolo sarebbe “La mia vita da gatto”, animale domestico che da sempre adora.

Il grande direttore, con buona ragione, afferma che invecchiare sia ancora l’alternativa migliore. Il giusto tempo per lasciare andare, per non perdersi dietro a rancori, per mostrare la bellezza dell’animo.

Insomma, per sfoderare la ricchezza della saggezza accumulata nel tempo.

Che dire poi di due personaggi che hanno voluto regalarsi paternità attempate? Roberto Cavalli, noto stilista fiorentino, divenuto padre per la sesta volta all’età di 82 anni. Così come il romantico, ma allo stesso tempo irascibile e bisbetico Al Pacino, che ha scritto e ispirato la storia del cinema con indimenticabili film, uno tra tutti (che è il mio preferito) Scent of Woman – Profumo di Donna.

Il segreto è dunque: non stancarsi di fare. Se uno ha fatto la storia, basta che continui su quella strada godendone i risultati e mettendosi comodo a guardare fin dove il dono del senso della vita lo porterà .

Allora auguri a tutti gli ottantenni che fanno della vecchiaia un compleanno interessante, perché non è prevista, bisogna arrivarci, e in quel momento tutto trova il suo compimento.

a cura di Elena D’Ambrogio