Elena D'Ambrogio Novella 2000 n. 35 2023

Vip Style

Alla ricerca di… la bellezza dei difetti con Elena D’Ambrogio

Redazione | 15 Agosto 2023

I VIP che hanno fatto dei loro ‘difetti’ un punto di forza distintivo, e una riflessione sulla ‘nostra prima dote’ a cura di Elena D’Ambrogio

Si dice: la fortuna di non essere perfetti! Quella che può sembrare una frase ad effetto – e anche non troppo gradita – è in realtà la prova provata per affermare che siamo tutti unici e inconfondibili proprio perché caratterizzati dalle nostre peculiarità, che contemplano anche i difetti.

I difetti non sono demoni – com’è comune credere in un mondo conforme e omologato – ma il nostro nome e cognome fisico, che tale è e tale resta ad individuarci. Un po’ come quello di battesimo, che però ci è imposto.

Con l’accettazione di noi stessi – una tra le cose più difficili da raggiungere, per questo la più importante – si può davvero parlare di perfezione. Perché tutti siamo perfetti nella nostra imperfezione.

Naturalmente questa, pur essendo una sacrosanta verità, è anche una verità scomoda, perché siamo tutti bravissimi a vivere di paranoie, a farci un sacco di problemi.

I nostri veri difetti sono le paranoie. Spesso dettate da insicurezze personali, ma anche dai cliché che mutano di generazione in generazione.

Senza scomodare troppo l’antichità, negli Anni ’50 la donna era bellissima e attraente se un po’ morbida. Anche l’uomo, con l’addome non troppo definito, era tutto “creanza”.

E se vi erano orecchie a sventola, nei o altre caratteristiche, anche allora considerate difetti, non erano di sicuro all’ordine del giorno dei turbamenti.

Sì, dipende da noi: si può vedere il proprio difetto come un handicap, oppure come un’unicità che ci rende interessanti. Ma un limite obbliga sempre a lavorare su se stessi, è una leva motivazionale importante per non rimanere ancorati alla scorza della superficialità, quale attenzione preponderante del nostro lato più emotivo. Perché occuparsi di qualcosa è meglio che preoccuparsi della stessa.

È naturale che un difetto fisico faccia provare sentimenti di vergogna, da cui scaturiscono ansia, tristezza, senso di inadeguatezza. E non è solo una debolezza personale. La paura è anche quella del giudizio. Perché le critiche feriscono, e ai giorni nostri, grazie ai social, sono il diapason della diffusione. Partono da un cellulare – anzi da tantissimi cellulari – e arrivano dritte come un pugno allo stomaco.

I ‘difetti’ delle star

Ma il difetto, in quanto tale, resta comunque dipendente dalla nostra percezione, questo è il vero dilemma. E allora cosa si fa? Forse, soffermarsi un attimo sui difetti che rendono uniche – e ancora più belle – le star, può essere un ottimo impasse dell’argomento.

Si potrebbe mai pensare, per esempio, di correggere lo strabismo di Barbra Streisand, così affascinante, quasi una nota in più nella sua raffinata eleganza. O di ritoccare il diastema di Brigitte Bardot e di Madonna, che rende irresistibile il loro sorriso.

Queste celebrità hanno saputo trasformare l’imperfezione dei denti in punto di forza della loro personalità.

Perché è così, qualcuno li chiama difetti, qualcuno li presenta come semplici caratteristiche. Si tratta, in ogni caso, di dettagli che rendono distintivo un viso.

Lo sanno bene le star che hanno avuto successo senza dare peso ai commenti degli immancabili maldicenti.

Facendo un elenco delle VIP diventate iconiche anche per via delle imperfezioni, si evidenzia come siano i piccoli difetti a renderle speciali, caratterizzando il volto e dando personalità e allure ai tratti.

Da Sarah Jessica Parker a Megan Fox

Sono diventati un punto di forza per l’attrice Sarah Jessica Parker, fiera del suo naso importante. Come lo è Lady Gaga che, nel suo brano A Star Is Born, ha inciso il senso di difficoltà nel fare carriera quando non si viene accettati per il proprio aspetto fisico.

Ma siamo tutti d’accordo nell’affermare che la star non solo è nata e brilla, ma il suo successo spopola.

Anche per Bianca Balti le orecchie a sventola non sono mai state un freno alla sua carriera. La bellissima modella, infatti, non rinuncia ad indossare con disinvoltura orecchini vistosi e pettinature che lasciano scoperte le orecchie.

Per non far cadere l’attenzione sulla sua imperfezione – probabilmente l’unica che ha – preferisce valorizzare i suoi incantevoli occhi. E con tanta meraviglia, come si fa a farsi distrarre dai laterali del suo viso?

Nei primi anni della sua carriera, la bella Kristen Stewart tendeva invece a coprire le sue orecchie a sventola con capelli lunghi e pettinature che ne camuffavano la forma. Ma anche lei ha dato un taglio netto all’insicurezza, e un taglio netto anche ai capelli sfoggiandoli molto corti, sbarazzini e colorati, mettendo in risalto le orecchie che non sembrano più essere un grosso problema.

Chi ha sempre guardato con incanto Megan Fox per il suo aspetto angelico, non penso possa ricredersi se dovesse mai notare i suoi pollici più corti del normale. Perché lei, una star, è anche una donna normale, con difetti che non può eliminare.

Finanche la chirurgia estetica ha i suoi limiti. E questo a dimostrazione, una volta di più, che perfezione non è sinonimo di fascino e sensualità.

Da Miriam Leone

Miriam Leone racconta di essere stata oggetto di prese in giro, negli anni della scuola, per via delle sue folte sopracciglia per le quali la chiamavano Elio delle Storie tese.

Ci ha messo del tempo per accettarsi, ma quel che è certo è che ce l’ha fatta.

Poi c’è anche chi non si è mai fatto un grosso problema per i propri difetti. Carolina Crescentini, delle sue occhiaie dice che non le ama, ma sono la sua bellezza. Anzi, non credeva proprio che fossero un difetto fino a quando ha iniziato a fare l’attrice, perché le chiedevano di intervenire per eliminarle. Ma Carolina, come tutto il suo pubblico, ama la sua faccia e i suoi magnetici occhi, che anche così ornati sono perfetti.

“Comunque me lo leverò, ma solo perché mi appesantisce la bocca e il mio truccatore non riesce ad allargarla”, ha invece dichiarato Sonia Bruganelli in merito al suo neo sopra il labbro superiore.

Insomma, il porro non le dà fastidio. Per questo non l’ha tolto, ma ora per motivi di make-up probabilmente lo farà.

Certo, non sempre è facile accettare un viso non esattamente perfetto, ma credo sia toccato a molti di noi.

Per fortuna, la bellezza è qualcosa di immediato che sfugge a qualsiasi ragionamento. Anzi, parlarne è anche un po’ tradirla, perché ti arriva addosso, colpisce i sensi, ti trafigge. Il tentativo di verbalizzarla non potrà mai essere sufficientemente efficace. È difficile descriverla, perché come diceva San Tommaso: “Bello è quello che quando lo vedi ti piace”. Semplice.

Noi non abbiamo alcun potere sulla bellezza, è la bellezza che ce l’ha su di noi. Ma allora perché arrampicarsi sui difetti rendendoli dei disagi?

Intanto, nessuno ha meriti o demeriti circa la perfezione. Non la possiamo scegliere, è la prima dote che ci arriva alla nascita.

Proprio per questo, irridere i difetti fisici altrui è un peccato, e allora non ci resta che sorridere, con denti larghi o no, orecchie a sventola o no, gambe a X, nei o altro.

Ironizzare è sempre un’arma vincente per spiazzare gli sciocchi e se stessi. E smetterla di perdere tanto tempo a cercare quella perfezione che già possediamo, anche con i difetti che meritano un bel sorriso e a volte gratitudine.

a cura di Elena D’Ambrogio