Andrea Preti

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Andrea Preti dopo la rottura con Claudia Gerini: «Si soffre nella vita, succede»

Maura Messina | 30 Marzo 2018

Andrea Preti claudia-gerini

Andrea Preti lasciato da Claudia Gerini. «Sto molto bene, nella mia pelle. Per me è un bellissimo momento. Ci si […]

Andrea Preti lasciato da Claudia Gerini.

«Sto molto bene, nella mia pelle. Per me è un bellissimo momento.

Ci si frequenta e si soffre nella vita, succede. Ci si conosce, ci si frequenta, tutti gli incontri sono importanti e poi a un certo punto si decide se andare avanti o no».

Senza pietà, Claudia Gerini, ai microfoni di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1. «Che non si muore per amore/è una gran bella verità/perciò dolcissimo mio amore/ecco quello, quello che da domani/mi accadrà/io vivrò senza te».

Mentre Andrea Preti con la voce rotta dall’emozione mi parla, la canzone di Lucio Battisti e di Mogol Io vivrò (senza te) sembra dettare le mie parole: «Vedrai, domani sarà meglio, passerà, anzi, meglio così».

Claudia Gerini l’ha lasciato: «Non me la sento di rischiare, sarebbe la terza volta. Non me la sento, basta, mollo il colpo», gli ha detto.

Stavano insieme dalla fine del 2016, e lei s’era fatta da subito non pochi problemi sui 17 anni che aveva più di lui, che di anni ne ha 29.

Pare che lei gli abbia anche detto di essere in crisi con se stessa, un’espressione così cretina che preferisco pensare che non l’abbia detta mai.

O forse l’ha rubata da qualche sceneggiatura di Carlo Verdone quando fa dire alle sue protagoniste le banalità per rendere la scena ancora più grottesca.

«Fino a domenica stavamo insieme, poi mi ha chiesto di incontrarla mercoledì. Ed è finita», mi dice. Meglio così, troppo complicato, troppo difficile, lei più grande di lui, due figlie.

Rosa, 13 anni, avuta da Alessandro Enginoli, uomo splendido dentro e fuori, e Linda, 8, nata dal cantante dei Tiromancino, Federico Zampaglione, uomo geniale e difficile.

Andrea Preti lasciato da Claudia Gerini

In più Claudia è un’attrice, bravissima, ma quello è un lavoro nevrotico, che ti consuma la testa. Troppo, a mio parere, per un ragazzo bello (tanto bello), ricco (di famiglia), anche lui con un lavoro difficile di produttore e attore.

Meglio altri lidi. Forse. «Lo dicono anche i miei genitori. Ovvio, ma noi siamo innamorati, tutto è ancora più difficile».

Il fatto è che un amore, forse oggi più di ieri, richiede attenzione, disciplina, perfino sacrificio.

E il mondo che ci circonda, soprattutto in certi ambienti “più viziati”, “più fortunati”, ci porta ad allontanarci dalla necessità del dare.

-di Massimo Fortunato

L’articolo completo lo trovate sull’ultimo numero di Novella2000 in edicola dal 29 marzo.