Carere Novella 2000 n. 50 2023

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Antonio Caiazza-Monticelli: tutto lo spirito per la carne

Redazione | 29 Novembre 2023

Incontro con il titolare di Monticelli, azienda di Riardo, in provincia di Caserta: “Difendiamo con orgoglio la genuinità del territorio”

Fa il macellaio, ma è anche un po’ chirurgo. Nel suo camice nero, stretto in un grembiule rosso fuoco, Antonio Caiazza è proprietario dell’azienda Monticelli a Riardo, in provincia di Caserta, suo paese d’origine. Il suo motto è da sempre “Difendiamo con orgoglio la genuinità del nostro territorio”, ma come nasce la sua attività imprenditoriale?

“La nostra attività nasce nell’aprile del 2003, dal mio grande interesse, che ho sempre avuto, nei confronti del mio territorio e del mondo contadino, che ne scaturisce e al quale devo riconoscere tutto, dal mio sapere alla mia voglia di fare e di ingrandirmi progredendo pian piano. È nata così la mia azienda Monticelli, il mio orgoglio. In realtà siamo più una famiglia che un’azienda, anche perché oltre ai miei fratelli ho la fortuna di avere anche dei collaboratori che sento come dei fratelli, per l’impegno e la dedizione che ci mettono ogni giorno nel lavoro”.

Qual è l’aspetto che le piace di più del lavoro della sua azienda?

“La trasparenza con cui siamo abituati a lavorare. Nella mia azienda tutti coloro che io amo chiamare ‘collaboratori’ sanno che le mie priorità sono la genuinità e l’onestà. Offrire la scelta che farei io se dovessi acquistare la carne e portarla sulla tavola di casa. Il segreto è un po’ quello: fare delle scelte oculate, come se fossero proprie”.

Valorizza molto il suo territorio, quanto è importante per lei?

“Valorizzare il mio territorio è per me quasi come una missione. Alla base di tutto il mio lavoro c’è sempre il desiderio di portare avanti le tradizioni, gli usi e i sapori con i quali sono cresciuto. Amo valorizzare in primis i contadini, che io amo definire i custodi nel nostro territorio”.

Carne vegetale: è davvero equivalente a quella animale?

Si parla sempre più di carne vegetale e di bistecche create in laboratorio: lei che ne pensa?

“Ovviamente sono contrario. È impossibile riprodurre in laboratorio tutte le caratteristiche organolettiche della carne tradizionale, soprattutto della carne che amo proporre io, ossia di animali cresciuti con passione da contadini meticolosi. Non avrebbe lo stesso gusto, lo stesso sapore, e nemmeno la stessa consistenza.

La cosa più importante, da non sottovalutare, non avrebbe mai gli stessi valori nutrizionali. Nella mia azienda siamo abituati a non compromettere in nessun modo le proprietà della nostra carne”.

Quali sono gli obiettivi o i sogni futuri per la sua macelleria?

“L’unico obiettivo che mi sono prefissato è quello di continuare a lavorare come ho sempre fatto, preservando le tradizioni a cui sono legato”.

Infine, cosa consiglia a un giovane che si voglia avvicinare al mestiere di macellaio?

“Gli direi che noi macellai siamo anche un po’ chirurghi, lo dico sempre ai miei fratelli e a tutti i nostri collaboratori. La mia azienda è costituita proprio da giovani, che io ho scelto o forse più loro ci hanno scelto, proprio perché sono animati da grandi aspettative e amore nei confronti di questo lavoro. Il consiglio che potrei dargli è di appassionarsi a questo lavoro”.

Dove trovare le carni di Caiazza

Accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna. È così anche per lei?

“Mia moglie Gioconda è il mio condottiero, la mia bussola, e i successi di un uomo sono sempre frutto di una donna intelligente e determinata come lo è mia moglie, che ha scelto di seguire il mio lavoro e di appoggiarmi nelle mie scelte”.

Complimenti, Antonio! Ad maiora semper.

“Grazie. Infine, ci tenevo a ringraziare tutti i nostri collaboratori, gli allevatori e tutti i clienti che ci hanno scelto. E chi non lo ha fatto ancora può scegliere i nostri punti vendita Monticelli a Riardo, a Baia Domizia, Super Storie Decò a Caianello (uscita autostrada A1), Decò Vairano Scalo dei fratelli Caiazza, macelleria ‘Da Mario’ di Massimo e Maurizio Caiazza a Raviscanina e a Baia e Latina”.

a cura di Barbara Carere