Gualdi Novella 2000 n. 52 2020

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Belle da Vicino di Alessandro Gualdi: come curare le emicranie col botox

Redazione | 16 Dicembre 2020

Botox per curare l’emicrania? Il dottor Alessandro Gualdi ci parla dei rimedi del botulino sui mal di testa più gravi. […]

Botox per curare l’emicrania? Il dottor Alessandro Gualdi ci parla dei rimedi del botulino sui mal di testa più gravi.

Il botulino è famoso per il suo uso in medicina estetica, che in alcuni casi spregiudicati diventa abuso. L’utilizzo più comune è l’eliminazione delle rughe d’espressione tra le sopracciglia. Si inietta il botulino e questo “addormenta” i nervi che controllano la contrazione dei muscoli, e dunque inibiscono la corrugazione della fronte. Si perde l’espressività, si acquisisce un aspetto sempre rilassato e liscio: ciascuno sceglie cosa preferisce.

La capacità del botulino di inibire il funzionamento dei nervi, però, ha anche impieghi terapeutici. Viene per esempio usato per controllare l’eccessiva sudorazione di mani, piedi e ascelle (iperidrosi), per raddrizzare lo strabismo, per curare le ragadi… e anche per curare i casi più gravi di emicrania.

Ne soffrono in 7 milioni

Circa sette milioni di italiani soffrono di mal di testa. Parliamo del 14% della popolazione. Una malattia invalidante e un problema sociale, perché gli attacchi più feroci possono durare giorni e tornare anche diverse volte in un mese.

In genere, stare attenti a quello che si mangia e si beve, evitare stress e cambiamenti climatici repentini, dormire bene e regolarmente, non fumare… Insomma condurre una vita felicemente monastica aiuta a limitare gli attacchi. Una farmacia fornita fa il resto.

Ma nei casi più gravi, tutto questo può non essere sufficiente. Ed è ai pazienti più provati dall’emicrania che da oltre dieci anni propongo un approccio alternativo di cura, utilizzando il botulino e la chirurgia mini-invasiva.

Un devastante circolo vizioso

Gli studi più recenti hanno accertato che l’emicrania si scatena come reazione all’irritazione dei nervi che attraversano i muscoli del cranio. Per esempio, le diramazioni del trigemino che arrivano all’arcata sopraccigliare, vengono irritate dal continuo movimento dei muscoli corrugatori.

Il trigemino passa il segnale di irritazione al cervello, che reagisce coinvolgendo le meningi che a loro volta si irritano creando un circolo vizioso e innescando l’attacco emicranico il quale “prende” la zona dell’occhio.

Nel caso di cefalee che partono dalla zona temporale o occipitale, cambiano i muscoli e le terminazioni nervose coinvolte, ma il meccanismo è lo stesso.

Rompere il circolo

Fermando il muscolo corrugatore, dunque, si può disinnescare la bomba del mal di testa. E qui entra in scena il botulino, che iniettato localmente “addormenta” il muscolo.

La maggior parte dei pazienti ha un beneficio immediato, con la sparizione o la drastica riduzione degli attacchi di emicrania.

Ogni tre o quattro mesi va rinnovata l’iniezione.

L’alternativa per rendere definitivo il trattamento è intervenire chirurgicamente per interrompere il muscolo dell’arcata sopraccigliare. È un’operazione mini-invasiva, fatta in endoscopia e anestesia locale che non lascia alcuna cicatrice visibile.

Si perde la capacità di muovere le sopracciglia?

Non si perde tutta la mobilità del sopracciglio, ma solo la possibilità di corrugare. Per questo è comunque un intervento che deve essere preso in considerazione solo quando il mal di testa è invalidante e le terapie farmacologiche non sono sufficienti a garantire una vita accettabile.

Ma in questi casi è una soluzione che dà immediato sollievo, e non c’è niente di più bello per chi vive a intermittenza, tra un mal di testa e il successivo.