Caso Paolo Mendico: il Ministero accusa la scuola di aver mentito sul bullismo
Gli ispettori rivelano omissioni gravissime e il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza dopo il tragico suicidio del quattordicenne che…
Gli ispettori rivelano omissioni gravissime e il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza dopo il tragico suicidio del quattordicenne che cercava giustizia
La tragica scomparsa di Paolo Mendico, il quattordicenne che ha scelto di togliersi la vita, scuote profondamente l’opinione pubblica dopo la pubblicazione della relazione ministeriale. I risultati dell’ispezione condotta dal Ministero dell’Istruzione dipingono un quadro allarmante, sostenendo con fermezza che l’istituto scolastico abbia deliberatamente mentito sulla gestione dei fatti accaduti. Secondo i tecnici di Viale Trastevere, la scuola non ha mai attivato le procedure obbligatorie previste dal protocollo nazionale antibullismo per tutelare lo studente fragile.
La ricostruzione dei fatti evidenzia come i segnali di disagio manifestati da Paolo fossero evidenti a molti, eppure siano rimasti colpevolmente inascoltati dai docenti. Gli ispettori sottolineano che il personale scolastico conosceva le vessazioni subite dal ragazzo, ma avrebbe scelto di minimizzare gli episodi per evitare complicazioni burocratiche o danni d’immagine. Le carte ministeriali parlano esplicitamente di una narrazione falsificata, costruita ad arte per dimostrare una vigilanza che, nei fatti, non è mai stata realmente esercitata.
Il retroscena che emerge dalle indagini è ancora più doloroso, poiché rivela come la famiglia avesse cercato più volte un dialogo costruttivo con i professori. Nonostante le denunce dei genitori, la scuola avrebbe risposto con rassicurazioni di facciata, omettendo di registrare ufficialmente gli incidenti che tormentavano la quotidianità del giovane Paolo. Questa catena di omissioni ha lasciato il quattordicenne in una condizione di totale isolamento, privandolo del sostegno psicologico e istituzionale di cui aveva disperatamente bisogno.
Le autorità scolastiche avrebbero ignorato perfino le linee guida ministeriali più elementari, trasformando un luogo che dovrebbe essere sicuro in un ambiente ostile e pericoloso. Ora la relazione degli ispettori passerà al vaglio della magistratura, che dovrà accertare le responsabilità penali e civili dei soggetti coinvolti in questo dramma. La memoria di Paolo Mendico attende ora una giustizia che possa finalmente fare luce su quanto accaduto tra quelle mura scolastiche che lo hanno tradito.