Il Castello delle Cerimonie viene confiscato per abusivismo edilizio

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Il Castello delle Cerimonie viene confiscato per abusivismo edilizio

Vincenzo Chianese | 16 Febbraio 2024

In queste ore è arrivata notizia che il Castello delle Cerimonie è stato confiscato per abusivismo edilizio

È di pochi minuti fa la notizia che il celebre Castello delle Cerimonie è stato confiscato per abusivismo edilizio. Il ristorante La Sonrisa diventa proprietà del comune di Sant’Antonio Abate.

Confiscato il Castello delle Cerimonie

Sono anni che su Real Time va in onda il celebre programma Il Castello delle Cerimonie, che ancora oggi è uno dei contenuti più visti della rete. Il reality show è incentrato sui matrimoni napoletani, che si svolgono proprio all’interno del ristorante La Sonrisa, che fino a poche ore fa apparteneva alla famiglia Polese. Proprio il capostipite Antonio Polese è conosciuto anche come il Boss delle cerimonie, e la sua morte, avvenuta qualche anno fa, ha lasciato sconvolti i più.

Da quel momento a mandare avanti l’attività di famiglia è stata Donna Imma, figlia del Boss, che ha preso in mano le redini de La Sonrisa, che come in molti sapranno si trova a Sant’Antonio Abate, a Napoli. In queste ore tuttavia è arrivata una notizia che ha dell’incredibile e che sta facendo discutere il web. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Come riportano le più grandi testate, il Castello delle Cerimonie è stato confiscato per abusivismo edilizio. A essere sequestrati, come ha sancito una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, sono stati gli immobili e i terreni sui cui sorge la struttura. La Sonrisa dunque è passato dalla proprietà dei Polese a quella del comune di Sant’Antonio Abate.

Ma cosa accadrà adesso e quale sarà il destino del ristorante? Attualmente non sappiamo se la struttura resterà aperta per matrimoni e cerimonie. Tuttavia non manca la preoccupazione. Per tutto il 2024 infatti già diverse sono state le prenotazioni effettuate. In più La Sonrisa ha sempre garantito posti di lavoro a centinaia di persone, che al momento dunque si chiedono cosa succederà nei mesi a venire.