Spavento per Ciro Immobile
Ore di grande spavento le ultime per Ciro Immobile. Questa mattina infatti il centravanti e capitano della Lazio è rimasto coinvolto in un incidente stradale a Roma, mentre si trovava in auto con le sue due figlie. L’automobile si è scontrata con il tram della linea 19 mentre attraversava ponte Matteotti, intorno alle 8:30. Stando alle prime ricostruzioni, sembrerebbe che il tram, andato fuori dalle rotaie, sarebbe passato con il rosso. A quel punto avrebbe impattato con l’auto, che ne sarebbe uscita distrutta, sulla quale viaggiavano Immobile e le sue figlie.
Attualmente Ciro, come si legge nel comunicato pubblicato sul sito della Lazio, si trova al Policlinico Gemelli, dopo aver riportato “un trauma distorsivo della colonna vertebrale e una frattura composta dell’undicesima costola destra”. Tuttavia sembrerebbe che le condizioni del calciatore siano al momento buone. Anche nelle prossime ore Immobile rimarrà in osservazione presso il reparto di medicina di urgenza del Gemelli insieme alla figlia maggiore. La più piccola è invece stata trasportata al Bambino Gesù.
A seguito dell’incidente stradale che ha coinvolto Ciro Immobile, a rompere il silenzio è stato l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, che all’ANSA ha dichiarato:
“La nostra preoccupazione adesso è per le condizioni fisiche di tutti. Il tranviere è entrato all’Umberto I in codice rosso, poi è diventato arancione. Per fortuna è stato subito dimesso con sette giorni di prognosi. L’ho sentito telefonicamente: la sua preoccupazione erano le bambine di Immobile. Ora il tema sono le condizioni fisiche di tutti. Poi ci sarà il tempo per capire la dinamica dell’incidente. Sono state acquisite le testimonianze dalla Polizia municipale, in particolare di un testimone che era fermo al rosso e che ha visto la dinamica. L’urto è stato molto forte: l’auto ha urtato il tram che ha sviato dai binari”.
Non resta dunque che fare tanti auguri di pronta guarigione a Ciro Immobile e alle sue figlie, con la speranza che presto possano tornare a casa.