Dall’abbraccio virale con il capo sposato alle minacce social, la protagonista del video di Boston racconta la sua verità tra cocktail di troppo e rimpianti

La calda serata di luglio a Boston sembrava il palcoscenico ideale per le note dei Coldplay, ma per Kristin Cabot è diventata l’inizio di un incubo mediatico. Mentre le telecamere della kiss cam cercavano momenti romantici tra la folla, l’obiettivo ha catturato un abbraccio troppo intimo tra la donna e il suo capo. Il tentativo disperato di nascondersi dai maxischermi ha scatenato una tempesta digitale che ha trasformato un errore privato in una gogna pubblica davvero difficile da sopportare.

Lo sfogo di Kristin

Oggi la cinquantatreenne ha deciso di parlare al New York Times, descrivendo la sua situazione attuale come una moderna e spietata versione della celebre lettera scarlatta. La donna confessa di aver bevuto alcuni cocktail di troppo prima del concerto, ammettendo che l’alcol ha alterato il suo giudizio portandola a quel comportamento decisamente inopportuno. Nonostante le voci circolate insistentemente sul web, Cabot assicura che tra lei e Andy Byron non esisteva alcuna relazione sentimentale pregressa prima di quella sera.

Le conseguenze di quel video virale sono state assolutamente devastanti, poiché la donna ha perso il lavoro e ora fatica enormemente a trovare una nuova occupazione. Oltre alla precarietà economica, Kristin deve affrontare continue minacce che hanno reso la sua vita quotidiana un percorso ad ostacoli all’insegna della paura e della vergogna. Ha scelto di rompere il silenzio per evitare che la rete scrivesse la sua storia per sempre, convinta che tacere significasse accettare passivamente ogni accusa infamante.

Il tribunale dei social

Attualmente i rapporti con l’ex amministratore delegato di Astronomer sono ridotti al minimo, mentre la bacheca dei social continua a ricordare a tutti quell’errore fatale. Questa vicenda solleva interrogativi profondi sulla velocità con cui il tribunale del web può distruggere la reputazione di una persona per un solo momento di debolezza. Kristin Cabot spera ora che il suo coraggio nel metterci la faccia possa finalmente placare l’odio digitale e permetterle di ricominciare una vita finalmente serena.

Dario Lessa