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Crozza si porta il figlio in trasmissione. Ma così crolla un mito…

Redazione | 6 Aprile 2016

Maurizio crozza

Premettiamolo subito: Maurizio Crozza è un mito! Fa sbellicare dalle risate con la sua ironia, mai offensiva, mai volgare, mai […]

Premettiamolo subito: Maurizio Crozza è un mito! Fa sbellicare dalle risate con la sua ironia, mai offensiva, mai volgare, mai eccessiva. Raffinata, eppure pungente (alzi la mano chi, vegani inclusi, non si è piegato in due vedendo lo chef vegano- crudista Germidi Soia, esilarante). Persino quando cammina sul terreno minato della politica riesce a risultare elegante, che vuol dire anche bipartisan, perché il governo finisce nel suo mirino (è un po’ il destino di ogni governo), ma anche l’opposizione (con lui ogni opposizione) i suoi sberleffi se li prende.

Proprio per questo, sorprende che uno raffinato come lui, uno che con la comicità racconta vezzi e vizi italici, inciampi in uno dei principali vezzi e vizi nostrani: il familismo. Per lo meno questo sembra dopo aver visto la puntata di Crozza nel Paese delle Meraviglie (guarda il video) in cui parlando del caso Guidi (Federica, ministro dello Sviluppo Economico che si è dimessa dopo la divulgazione di un’intercettazione da cui risulta che con un emendamento avrebbe aiutato il fidanzato, che ora è diventato ex), fa uno sketch come sempre esilarante con Barak Obama.

Cosa è che sorprende? Il fatto che a impersonare Obama è il figlio, Giovanni Crozza, appena 17enne, primogenito avuto con la moglie attrice Carla Signoris. Bravo, per carità, pure con un inglese (ops, americano) perfetto, ma la domanda arriva spontanea: è finito a Crozza nel Paese delle Meraviglie dopo aver superato un provino o perché si chiama Crozza di cognome? La risposta la dà lo stesso Maurizio Crozza alla fine della puntata quando presenta il figlio e dice: «Quando io avrò il colesterolo alto subentrerà lui, perché è mio figlio Giovanni, Giovanni Crozza». Non perché è bravo (che lo è pure). Crozza scherzavi, vero?

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