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Fare la top model diventa un lavoro di gruppo: in 27 per la nuova campagna di Prada

Matteo Osso | 21 Luglio 2016

Quando è scoppiato il fenomeno, a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, averne una in passerella significava […]

Quando è scoppiato il fenomeno, a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, averne una in passerella significava aver raggiunto l’apice del successo. I nomi erano pochi, intoccabili e irraggiungibili, i cachet erano stratosferici e la fama che le circondava e le precedeva era degna delle più grandi star di Hollywood. Parliamo delle le top model, espressione di un modo totale di vivere la moda, non solo intesa come insieme di elementi di abbigliamento e accessori, ma in senso più ampio come stile di vita: donne dalla bellezza non sempre perfetta ma assoluta, dalla vita piena di viaggi, appuntamenti, amori e mondanità che le proiettavano sulle copertine dei giornali patinati e su quelle dei tabloid di gossip, in una sorta di potere assoluto dominato dall’immagine. Tutto nel più totale silenzio: mai infatti proferivano parola, e forse era meglio così.

Ebbene, gli anni sono passati e con il tempo anche il concetto di top model ha assunto nuove sfumature: non più le dee della bellezza assoluta, non più nomi e volti conosciuti quanto quelli dei familiari, ma ragazze belle, bellissime, quotatissime, dalle carriere rapide e spesso incerte, che cavalcano l’onda del momento senza la certezza di riuscire a rimanere sulla cresta più di un paio di stagioni. Ma soprattutto numerose. Non più un ristretto gruppo di privilegiate sacerdotesse dello shooting, ma una schiera di professioniste al massimo livello tecnico raggiungibile.
Ecco allora che se una rondine non fa primavera, uno stormo fa piena estate: Miuccia Prada per la suo nuova campagna stampa ha ingaggiato non una, non cinque, ma ben 27 top internazionali per farne le ambasciatrici del suo mondo. E’ chiaro che la maggior parte dei ventisette nomi sarà noto solo agli addetti ai lavori, e che l’intento mediatico è quello di riprodurre in gruppo ciò che le grandi del passato sapevano creare con una singola, magica apparizione: scalpore. I click saranno a cura del grande fotografo Steven Meisel, che di top – quelle vere – ne ha conosciute. E le ambientazioni saranno create artificialmente, in una sorta di realtà parallela in cui le top model vivono una vita propria, esattamente come i Pokemon a Central park.

Sarà un successo, non c’è dubbio. La Signora Prada è come re Mida. Ma il nostalgico ricordo delle belle e impossibili abita ancora nei nostri cuori, ammantato di delusione.

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