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Federica Vincenti saluta Michele Placido: «La differenza d’età ci ha divisi per forza di cose»

Maura Messina | 20 Dicembre 2017

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Amore al capolinea quello tra Michele Placido e Federica Vincenti. La 36 enne, moglie da 17 anni del regista 71 […]

Amore al capolinea quello tra Michele Placido e Federica Vincenti. La 36 enne, moglie da 17 anni del regista 71 enne di Romanzo Criminale, ha raccontato a Vanity Fair che tra lei e il marito è iniziato un periodo di crisi a causa della differenza di età.

L’attrice ha sentito l’esigenza di rinascere sia come artista che come donna: «Mentre tutti erano subito pronti a dire che sarei stata protagonista raccomandata dei film di mio marito, io mi sono rimboccata le maniche: mi spaccavo la schiena da mattina a sera a fare la produttrice.Ma il pregiudizio premeva, ha sempre premuto forte. E contro il pregiudizio non puoi nulla, se non la dimostrazione tutti i giorni di chi sei. O lo stravolgimento che nessuno si aspetta», così ha spiegato Federica che ha deciso di farsi chiamare Luna e passare dalla recitazione in teatro alla musica, ha ripreso a suonare il pianoforte ed è appena uscita con il suo nuovo singolo “Mille anni luce”.

Luna ha spiegato com’è iniziato il suo percorso interiore di cambiamento che l’ha portata a stravolgere la sua vita: «Non è storia di oggi o di ieri. Da qualche tempo il mio corpo mi stava parlando, ma io non ero capace di ascoltarlo. Avevo spesso mal di stomaco. Ero sempre contratta, nervosa, in ansia. Mi muovevo a scatti, passavo da una tournée all’altra, finivo di prendere i diritti di un libro per un adattamento cinematografico o teatrale che già stavo trattando per qualcos’altro. Altri giorni iniziavano e finivano chiusa in ufficio: andavo avanti, a macinare carte e progetti, passavo vicino al mio pianoforte chiuso, con le ragnatele. Lo guardavo, proseguivo oltre. Troppo impegnata a smarcarmi. Mi ha aiutato la psicobiorisonanza: insegna a fermarsi, a tirar fuori la propria voce a dispetto di quelle intorno, a far viaggiare insieme testa e sentire, e così ad assecondarsi. Anche se significa passare dal non riconoscersi più. Dal dolore. Per potersi riconoscere davvero».

Federica ha spiegato quali sono le sue priotà oggi: «Oggi il mio primo pensiero è il pianoforte come fosse un uomo che hai tenuto lontano, con cui non hai mai concretizzato, ma che nella privazione ti è risuonato dentro sempre e con cui ora vuoi invecchiare. Ho deciso di mettere da parte le mie paure su quello che gli altri dicono, tanto lo dicono comunque, e di badare al mio bisogno, punto: m’iscriverò al conservatorio, crederò all’arte che può farsi sacra, come una religione. D’altronde, già a 20 anni avevo una famiglia, le voci, una responsabilità imperante tra ministeri, finanziamenti, film. Sono sempre stata affamata di troppe cose: non riuscivo mai a concentrarmi su una sola».

E su Michele Placido ha detto: «Non la vede molto di buon occhio. Ma è naturale vada così: l’amore cambia. Quando è agli inizi non ci pensi: che un giorno quella differenza d’età vi dividerà per forza di cose, che tra voi ci sarà la vecchiaia, e che sarà abissale. Si è allargata, piano piano. Fino a farsi voragine, non a distruggerci, ma a governare lei. Cambia il corpo, cambiano i muscoli, le forze. Cambia la testa, può togliere i pensieri e il ricordo a un uomo che ha fatto la cultura nel mondo al pari di mostri d’intelletto come Monicelli, Albertazzi. Cambiano i desideri. Le voglie non sono più comuni. È raro che usciamo, ma l’altra sera per esempio eravamo a un concerto di Ermal Meta. Ballavo. Mi ha guardato: “Fede, ma che stai a fà? Che te balli?. A 70 anni l’uomo della mia vita e padre di mio figlio resta l’uomo della mia vita e il padre di mio figlio anche nell’allontanarci, anche a stagione dell’amore finita, perché comunque resta che io ci sarò sempre per lui e lui ci sarà sempre per me, e questo ci fortifica».