Il 30 ottobre lo chef stellato Carlo Cracco reinterpreta i fasti della cucina estense del Cinquecento, nella Cena di Gala che celebra Ferrara. L’evento è organizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara.

Festina Lente: la Ferrara del Rinascimento con Carlo Cracco

È stato finalmente svelato il menu de “La Cena di Gala degli Este, il Gran Banchetto Rinascimentale”. Si terrà il 30 ottobre 2025 a Ferrara, dove Carlo Cracco interpreterà il leggendario Cristoforo da Messisbugo.

L’evento è organizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara. Si svolge nell’ambito della rassegna “Festina Lente” che celebra i trent’anni di Ferrara come patrimonio UNESCO. Un incontro impossibile tra due epoche, tra due maestri della cucina separati da cinque secoli.

Un menu che racconta questa storia attraverso quattro portate. Si inizia con la Sella di Coniglio farcita, arancia e uvetta. Si prosegue con il Pasticcio d’onore, per poi arrivare al Luccio in crosta alla cannella. E concludere con la Torta di riso, seguita da caffè e piccola pasticceria preparata dallo chef.

Perché questo menu? La visione di Cracco

«Quando mi hanno proposto di vestire i panni di Messisbugo, la prima cosa che ho fatto è stata aprire i suoi ‘Banchetti’ del 1549. – racconta Carlo Cracco. – E lì ho capito che non dovevo semplicemente cucinare piatti antichi. Ma raccontare un’epoca attraverso i sapori che l’hanno definita».

La scelta del coniglio con arancia e uvetta non è casuale. È l’incontro perfetto tra il territorio ferrarese e quelle spezie orientali che nel Rinascimento rappresentavano lusso e raffinatezza. L’agrodolce, quell’equilibrio tra dolce e acido che oggi ci sembra esotico, era invece la firma della grande cucina rinascimentale. «È un sapore che abbiamo dimenticato, – commenta lo chef – ma che racconta di quando la cucina italiana guardava a Oriente con curiosità e audacia».

Il Pasticcio d’onore è il cuore pulsante del banchetto. Nel Cinquecento, i pasticci erano architetture commestibili, torri di pasta che racchiudevano tesori: carni, interiora, spezie preziose.

Erano il simbolo stesso dell’abbondanza estense, piatti che richiedevano ore di lavoro e maestria assoluta. «Qui c’è tutto il senso dello spettacolo che Messisbugo cercava. – interpreta Cracco – Non mangi solo un piatto, assisti a una rivelazione quando lo apri».

Il luccio in crosta alla cannella è un omaggio al territorio: il Po e i suoi affluenti erano la dispensa della corte. Ma è l’uso della cannella a fare la differenza. «Nel Rinascimento la cannella non era relegata ai dolci come oggi. – ci insegna lo chef – Era una spezia nobile che esaltava il pesce, creava ponti di sapore inaspettati. È questo che voglio far riscoprire: l’assenza di confini rigidi, la libertà di sperimentare».

E infine la Torta di riso, dolce e insieme complessa, che chiude il banchetto con la stessa filosofia dell’inizio: ingredienti semplici del territorio – il riso delle valli ferraresi – trasformati in qualcosa di prezioso attraverso la tecnica e l’immaginazione.

«Ho scelto questo menu perché ogni piatto è un dialogo. – conclude Cracco – Un dialogo tra passato e presente, tra il territorio e il mondo, tra la semplicità degli ingredienti e la complessità della loro trasformazione. Messisbugo faceva esattamente questo: prendeva ciò che la terra di Ferrara offriva e lo trasformava in arte. Io, cinque secoli dopo, provo a fare lo stesso. Perché alla fine la grande cucina è sempre stata questa: rispetto per la tradizione e coraggio di reinterpretarla».

Un menu che non è nostalgia, ma memoria viva. Un ponte tra due maestri, due epoche, un’unica passione per l’Arte con la A maiuscola.

È stato possibile realizzare “La Cena di Gala degli Este, il Gran Banchetto Rinascimentale” grazie anche al contributo degli sponsor: Grandi Riso, Torrefazione La Brasiliana e Audi Grand Prix.

“Festina Lente” è un progetto finanziato dal Ministero del Turismo, volto alla valorizzazione dei comuni a vocazione turistico-culturale nei cui territori siano ubicati siti riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e dei comuni appartenenti alla rete delle città creative dell’UNESCO. Per il territorio ferrarese il finanziamento è stato concesso al sito UNESCO “Ferrara città del Rinascimento e il suo Delta del Po”, nello specifico ai Comuni di Ferrara, Comacchio e Ostellato.

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