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Gigolò dal web ai letti: la storia di Roy, amato dalle donne italiane

Maura Messina | 16 Febbraio 2018

I gigolò frequentano salotti buoni e sono visti come machi italiani, è una professione borderline. Abbiamo deciso di fare qualche […]

I gigolò frequentano salotti buoni e sono visti come machi italiani, è una professione borderline. Abbiamo deciso di fare qualche domanda a Roy il più famoso gigolo di Italia molto apprezzato dalle donne italiane.

– Ciao Roy, prima del web, era molto più difficile fare questo lavoro? Come avveniva il primo contatto?

«Prima del web ci sono molto leggende metropolitane, nate anche grazie ad alcuni film che sono stati grandi successi al box office. Si narra spesso che un tempo i gigolò lavoravano grazie al passaparola di donne facoltose, come se la miliardaria di turno “passasse” all’amica del cuore il nominativo del “suo” gigolò. Le donne sono molto possessive, anche in un rapporto a pagamento, e tengono alla propria privacy, è impensabile possano cedere ad un’amica il proprio accompagnatore. Io penso piuttosto che prima del web ci fossero dei “mantenuti” che cambiavano ogni tanto le donne con cui uscire e dalle quali farsi mantenere più che pagare. Sicuramente esisteva il sesso in cambio di denaro, ma era un fenomeno molto circoscritto e non organizzato. Mi spiego meglio, magari un uomo affascinante e furbo, riusciva a farsi fare regali da una donna ricca oppure a farsi addirittura mantenere, ma non credo esistesse la forma di prostituzione maschile che è esplosa proprio grazie al web. Un’altra leggenda divertente è quella dei giovanotti che si siedevano alle caffetterie più eslusive di via Montenapoleone, oppure davanti al casino di Sanremo, per farsi abbordare da ricche ereditiere. Sono storie poco credibili e assai fantasiose. E’ stato proprio il web a dare visibilità a chi voleva fare questo mestiere. Da un lato la rete, e dall’altro la sempre maggiore emancipazione femminile hanno fatto il resto. Oggi grazie al web e a portali ben organizzati, come ad esempio il mio www.gigolo.cloud, un ragazzo qualsiasi che decidesse di fare il gigolo, può immediatamente trovare una cliente e le donne incoraggiate dalla facilità con cui trovano un uomo a pagamento, decidono molto più spesso di fare almeno una volta questa esperienza trasgressiva».

– E il mondo dei VIP? Ha mai fatto parte del tuo “enturage” o hai avuto a che fare con qualche personaggio che riempe rotocalchi o i giornali?

«Le donne famose sono molto prudenti, hanno paura di venir scoperte. Può succedere chiami una donna in vista, ma di solito lo fa attraverso una persona di fiducia e gli incontri sono sempre molto riservati. Di solito una cliente del genere prenota due stanze in un grande albergo, per non dare nell’occhio. A me è successo alcune volte di trovarmi davanti una donna famosa, ma sono appuntamenti molto rari. Un gigolo dell’ultima ora che magari per pavoneggiarsi racconta con chi è uscito, mette a rischio la privacy della cliente. Nel mondo degli accompagnatori la discrezione è fondamentale. Un donna famosa tende a scegliersi un amante esclusivo, che sia solo suo».

– Accompagnatore o accompagnatrice, faresti fare lo stesso lavoro a tuo figlio o a tua figlia?

«Un accompagnatore spesso non ha famiglia e nemmeno figli, almeno finché fanno questo lavoro. Chi li ha, spesso sceglie questo lavoro ha una situazione di forte disagio economico. Un gigolò o una escort che lo fanno come scelta di vita, sanno qual è il prezzo da pagare in termini di solitudine e di emarginazione nella società. Io personalmente ho scelto di fare questa vita e sono consapevole che probabilmente non avrò figli. Non è una cosa che posso totalmente escludere, ma per ora sono abbastanza sicuro che non avrò eredi. Se sono arrivato a scegliere questa strada è stato anche perché non credo nei rapporti duraturi e nel matrimonio. Per quel che mi riguarda, so che farei solo danni e procurerei dolore a chi mi sta vicino. Preferisco stare fermo e continuare a fare ciò che amo senza ferire nessuno».

– Cosa consiglieresti a chi volesse avvicinarsi a questa professione?

«La professione di gigolò è una professione carica di adrenalina. Guadagnare denaro uscendo con le donne è un bel modo di vivere. Questo mestiere richiede una disciplina ferrea. Anzitutto deve curare il proprio aspetto e la propria salute».

Sulla sua vita privata Roy ha rivelato: «Un gigolò esce poco nel privato, ha uno stile di vita sano e regolare. Deve curare la propria immagine, il proprio abbigliamento e anche la sua formazione culturale. Un ignorante ha ben poco da dire ad una donna. Le clienti, infatti, non vogliono solo fare sesso, anzi, vogliono molto altro prima del sesso. Le donne se non sono affascinate dall’uomo che hanno pagato possono anche decidere di non andare oltre. Non sono i muscoli e i tatuaggi in bella vista che incuriosiscono una donna. La mente nella sessualità femminile ha una valenza fondamentale. Un accompagnatore deve avere qualcosa da dire conoscere bene la psicologia femminile. E’ importante imparare ad ascoltare le donne. Chi pensa di divertirsi e fare una vita goliardica non ha capito nulla. Quelli che hanno successo sono pochi, perché molti sottovalutano l’impegno e la dedizione necessari».