Bruce Willis è sul lastrico? No. O per lo meno non si sa. Ma il dubbio sorge incontenibile osservando le ultime vicende professionali della star di Hollywood.
Ne sono passati di metri di pellicola dai tempi in cui il bel Bruce, ciuffo ancora ribelle, faceva sognare le gentili donzelle in tutto il mondo nella serie Moonlighting. Per non parlare degli anni d’oro, in coppia con l’inossidabile Demi Moore, interprete dei più paradisiaci inferni di cristallo. La frangetta era già stata sostituita da una lucidissima pelata, che non aveva minimamente intaccato il suo sex appeal da macho indistruttibile, sdoganando anzi per milioni di uomini in tutto il mondo il diritto a sedurre, capelli o non capelli.
Ed ecco qua Bruce Willis, nel 2016, bighellonare per le spiagge in compagnia di improbabili amici di cui evidentemente non conosce il nome nè tantomeno la lingua. Lo vediamo dapprima fuggire su un’Ape carica di verdura, poi farsi dare del vecchio senza tante cerimonie da una sgallettata incontrata per caso, ed è di questi giorni la sua ultima, drammatica avventura come organizzatore di feste da spiaggia, ennesimo pesce fuor d’acqua circondato da una gioventù che lo guarda come la mucca guarda il treno che passa.
Come può non venire in mente il dubbio atroce che quello che ricordavamo essere un grande attore si sia concesso alla pubblica umiliazione per una impellente, estrema, incommensurabile necessità di denaro? Non c’è altra spiegazione, per lo meno nel mondo del possibile, ma anche in quello del probabile.
Bruce, se possiamo fare qualcosa, chiedi. Un piatto di minestra non si nega a nessuno.