Vertuè Novella 2000 n. 12 2022

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La scienza della bellezza di Stefano Vertuè: un sorriso da cinema

Redazione | 9 Marzo 2022

La bellezza passa anche dal sorriso: il nostro Stefano Vertuè intervista l’odontoiatra Marco Citro, che spiega cosa siano le “faccette”

Medico estetico e odontoiatra

Il medico estetico, nella quotidiana ricerca della bellezza, trova come prezioso alleato l’odontoiatra. Le labbra rappresentano una delle zone per cui più frequentemente è richiesto il nostro intervento, e il medico estetico esperto sa che nel progettare il suo lavoro deve osservare con attenzione anche i denti del paziente.

Le labbra sono come le tegole che poggiano sul tetto, rappresentato dai denti. Se la linea del sorriso ha problemi, questi si riflettono anche sulle labbra. L’odontoiatra di fiducia con cui collaboriamo da molto tempo è il dottor Marco Citro, anche lui di Milano, cui ho posto alcune domande.

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Intervista al dottor Marco Citro

Dottor Citro, oggi si parla di estetica anche del sorriso…

“Oggi anche noi dentisti studiamo come migliorare dal punto di vista estetico il sorriso dei nostri pazienti. L’obiettivo è curare i denti ottenendo salute e bellezza. Un bel sorriso è definito da pochi semplici canoni estetici: denti sani, bianchi, ben allineati, ben proporzionati, che si armonizzino perfettamente nella bocca e nel viso del paziente. Un bel sorriso trasmette salute e benessere, e aumenta considerevolmente la nostra autostima. Nella comunicazione non verbale è fondamentale l’utilizzo del sorriso. Un sorriso scadente può comportare dei disagi nei rapporti sociali e con noi stessi”.

Come si interviene quando un paziente giunge alla prima visita?

“Inizio con una visita che comprende uno studio non solo dei problemi estetici ma anche della presenza di eventuali patologie a denti e gengive. Patologie parodontali o gnatologiche. Si eseguono procedure diagnostiche di protocollo con l’ausilio di strumenti di ultimissima generazione. Quindi si studia meticolosamente il cavo orale, se necessario con l’utilizzo di radiografie 2D o 3D fotografie, scanner ottici intraorali, modelli di studio…

In questa prima fase è importante ascoltare il paziente, per capire quali sono le sue aspettative, la sua disponibilità e le sue richieste. Terminato il percorso diagnostico si potrà programmare le terapie più idonee per ottenere una buona salute orale e un bel sorriso”.

Per un bel sorriso: le faccette

Come si ottiene un bel sorriso?

“Il nostro studio dispone di tecniche e terapie sempre meno invasive e più rapide per raggiungere risultati eccellenti. Per esempio, alcuni problemi frequentemente riscontrati quali denti discromici, con difetti di colore o di volume, scheggiati da occlusioni problematiche o traumi… sono difetti che si possono correggere applicando delle faccette in ceramica sui denti del paziente, con risultati sia estetici che funzionali eccellenti.

Talvolta in alcuni pazienti che hanno denti sani, belli ma non gradevoli di colore, può essere sufficiente un avanzato sbiancamento dentale per ottenere un sorriso piacevole in tempi rapidi e senza stress. Questo viene eseguito sia in studio con laser all’avanguardia sia a domicilio, dopo aver realizzato con scansione HD delle mascherine su misura che il paziente indossa di notte, applicando all’interno uno speciale reagente sbiancante”.

Cosa sono le faccette?

“Sono un sottile strato di ceramica dentale, paragonabili a delle sottilissime unghie, adeso ai denti del paziente, generalmente solo nella zona vestibolare (davanti al dente). Le faccette che applichiamo sono frutto di un preciso protocollo protesico, che ne consente integrazione e adesione perfetta con i tessuti dentali sottostanti rispettando i tessuti gengivali, ripristinano volumi e colori piacevoli dei denti.

Talvolta accade che i danni subiti ai denti abbiano compromesso le funzioni articolari. Di conseguenza non sono corretti i rapporti dentali nell’occlusione-nell’articolazione del paziente. In questi casi l’applicazione di faccette in ceramica contribuisce a ottenere una corretta masticazione che darà beneficio all’intero apparato neuromuscolare dell’articolazione temporo-mandibolare. Ci tengo a evidenziare che le faccette non sono solo una terapia estetica, ma anche funzionale”.

Costruzione e destinazione delle faccette

Come vengono costruite e applicate?

“Per prima cosa, se serve, il dentista effettua una leggera preparazione dei denti a ricevere le faccette. Quindi il dentista effettua un’impronta con tecniche tradizionali o con tecniche d’impronta ottica computerizzata, inviandola poi al ceramista dentale, figura estremamente importante in questo intervento.

Le faccette in ceramica sono costruite dall’odontotecnico specializzato ceramista dentale, che lavora sull’impronta iper personalizzando la faccetta per ogni singolo dente. Possono essere di vari spessori, dai più sottili ai più spessi, in base alle esigenze della bocca da riabilitare. Così come di vari materiali ceramici, preferibilmente noi applichiamo faccette in ceramica feldspatica stratificata a mano, utilizzando vari colori sovrapposti tra loro in strati sottilissimi, al fine di ottenere un colore vivo brillante di un bel dente naturale, raggiungendo così un ottimo risultato estetico e funzionale. Il dentista le applica incollandole sui denti del paziente con cementi compositi specifici, ottenendo così un’adesione eccellente e stabile negli anni”.

Chi deve o può ricorrere all’applicazione di faccette?

“Abbiamo pazienti di tutte le età. Pazienti che possono tornare a sorridere e mangiare senza imbarazzo e con soddisfazione. Le indicazioni per queste terapie sono: denti scheggiati o eccessivamente consumati, disallineati, discromici, con macchie sgradevoli, con diastemi (spazi tra loro) oppure con volumi e/o colori non congrui, che danneggiano il sorriso.

Vengono eseguite anche in casi dove la funzione articolare, ad esempio di lateralità e protrusiva dei denti, tra loro non è fisiologicamente corretta. Quindi le faccette rientrano come terapia-soluzione protesica importante per le funzioni fisiologiche articolari, per la salute neuromuscolare e per selfie raggianti a 32 denti”.

a cura di Stefano Vertuè