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Le “pervestite” alla Prima della Scala! Scoprite tutti i retroscena…

Francesco Fredella | 9 Dicembre 2017

C’ è chi prende la Prima della Scala seriamente e si veste con gusto, c’è invece chi scambia il foyer […]

C’ è chi prende la Prima della Scala seriamente e si veste con gusto, c’è invece chi scambia il foyer del teatro più importante al mondo per la pista di un circo: queste ultime sono in pratica delle “pervestite” in quanto ci vuole una certa perversione per sfoggiare certi abiti. Abiti che forse possono essere usati per il set di un film, ma non per profanare il tempio della lirica.”E’ forse la prima meno glamour di questi ultimi trenta anni”, ha esclamato un famoso fotografo e infatti è stata  una serata a basso tasso vip. Forse è stato un bene perchè ci si è più concentrati sull’opera rappresentata, l’ “Andrea Chénier” diretta da Mario Martone che ha raccolto oltre dieci minuti di applausi. E sulle mises delle signore presenti, anche se in certi casi ne avremmo fatto volentieri a meno.Niente da dire su Maria Elena Boschi che nel palco reale ha passato molto tempo al cellulare: abito di Giorgio Armani senza un gioiello o un accessorio: qualcuno , invece di dirle “stai serena”, le avrà detto “stai sobria”.
L’uomo più elegante? Roberto Bolle in “smoking-frak”, assalito dai fan che volevano farsi fotografare con lui, a pari merito  Luca Bombassei, l’architetto più cool di Milano.All’opposto Pierre Prandini, grande amico di Marinella Di Capua: gigantesca cappa e la perversione di una stola di volpe rossa. Elegantissima, come sempre Giovanna Salza in un abito scultura di Roberto Capucci accompagnata da Corrado Passera che come ogni anno ha poi dato una cena a casa sua per pochi invitati: tra questi Arturo Artom e Alessandra Repini elegantissima in un semplice abito argentato.
Così come Gigliola Castellini Curiel che sembrava la Primavera del Botticelli, Rosa Fanti, moglie di Carlo Cracco, la scrittrice Elena D’Ambroglio Navone,Daniela Javarone, Fabiana Giacomotti, Paola Primavera, e l’attrice Matilde Gioli. Sapevate che alla Scala non ci si deve mai vestire di rosso perchè ci si confonde con il colore delle poltrone? Nessuno lo ha sicuramente detto a Natasha Stefanenko “strafasciata” in un abito rosso fuoco di Antonio Riva, e a Margherita Buy vestita da Giorgio Armani, grande stilista che pare strano non conoscesse questo diktat. Non possiamo dimenticare le mises estreme di alcune signore “pervestite”: Dvora Ancona ha indossato un abito ispirato a Marie Antoinette che quasi le impediva di passare dalle porte tanto la gonna era voluminosa: titolare di un centro estetico a Milano, ha detto che i “ritocchi” se li fa da sola.Solo lei occupava dieci metri quadri del foyer.
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La più “particolare”? Il soprano Silvia Colombini che, in abito rosso di Pierre Prandini molto scollato, si e’dipinta sul petto la frase `Rinasci dalla dignità”.Ebbene si, si fa anche questo. Questa volta sobria Sabina Negri, arrivata con Francesco Alberoni: dell’ex moglie del ministro Calderoli si vedevano solo i capelli. Troppo biondi. Divertente l’inviata, anche lei “pervestita” di una televisione locale che, in diretta, intervistava i vip scambiandoli per altri. Non sappiamo se sia sia stata licenziata. Bella da svenire Daniela De Souza, compagna del Sovrintendente alla Scala Alexander Pereira: indossava un abito da lei creato e splendeva per simpatia e savoir faire. Anna Netrebko, la soprano interprete dell’opera e il collega Yusif Eyvazov, coppia anche nella vita, si sono presentati al ricevimento dopo la Prima in versione minimal. Lei ha un figlio avuto dal primo marito, il baritono Erwin Schortt: sulla fine della loro unione in molti raccontano dettagli boccacceschi. Ripetutti ieri sera , tra risolini, nel foyer. Perversione anche la schiena nuda e il ciuffo “simil-malgioglio” dell’imprenditrice Cesarina Ferruzzi e la coroncina da principessa di Paola Boscolo, titolare di Crystal Couture, ma sono solo dettagli. Plauso per Ippolita Martone, moglie del regista Mario Martone, e Michela  De Biase, moglie di Dario Franceschini.
Anche questo anno la regola del “less is more” non è stata rispettata: molte signore dovrebbero pensare che non sono sul palco, ma sono solo semplici spettatrici. Inviato per il programma “Detto Fatto”, condotto da Caterina Balivo su Rai Due, il nostro Giovanni Ciacci che si è parecchio divertito a districarsi tra le perversioni di look viste quella sera. Appuntamento al prossimo anno.
di Ivan Rota