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Leonardo Bonucci: ho vinto la partita più importante

Alessandro Cassaghi | 14 Novembre 2017

In campo è un difensore che non ha paura di nulla e carica la sua squadra, il Milan, da vero […]

In campo è un difensore che non ha paura di nulla e carica la sua squadra, il Milan, da vero capitano. Ha appena vinto il premio Best Fifa come uno dei difensori più forti del mondo. Ma è fuori dal campo che Leonardo Bonucci ha saputo dare dimostrazione di tutta la sua forza, nei momenti difficili che hanno colpito lui e la sua famiglia: la malattia del figlio più piccolo, Matteo, che ha solo tre anni. Il calvario di Bonucci inizia nell’estate del 2016, poco dopo la fine dei campionati europei di calcio in Francia. «Era estate, vacanze a Formentera», ha raccontato Bonucci a Repubblica, «tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. Una serie di comportamenti ci preoccupano, siamo spaventati.Gli esami rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito, Matteo entra in sala operatoria alle otto di mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio». Dopo l’operazione, il piccolo dopo soli tredici giorni torna a casa, è un vero leone. Come il papà. Pochi mesi dopo, a Novembre 2016, Bonucci viene intervistato alla Domenica sportiva, e commosso racconta i mesi diffi cili passati da lui e la moglie Martina Maccari, modella e blogger sposata nel 2011: «Insieme abbiamo lottato, sono momenti che ti fanno crescere, capisci la vera importanza delle cose. Comprendi che la vita è più importante di un passaggio sbagliato». Stava pensando di smettere con il calcio. Ma ha continuato, anche per il figlio, per renderlo fiero di lui. «Matteo mi ha dato la forza dimostrandosi un guerriero, non ha mai mollato e noi, mamma, papà e suo fratello grande, Lorenzo, siamo stati consapevoli che ce l’avrebbe fatta. Oggi siamo sereni, gioca ride e scherza. Matteo è riuscito nel miracolo di unire i tifosi di tutta Italia senza pensare ai colori della maglia che il papà porta».

 

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