Era lo status symbol per antonomasia, segno di inarrivabile ricchezza, testimonianza inequivocabile di appartenere a quei pochi fortunatissimi che stanno oltre il benessere economico: il volo privato.

“I don’t fly commercial”, non viaggio su aerei commerciali ha detto Naomi (Campbell, ma non servirebbe neanche dirlo), per sottolineare il suo vivere nel lusso, con orgoglio.

Come Naomi si muovevano su voli privati solo grandissimi industriali, rockstar planetarie e uomini d’affari di cui a malapena si conosceva il nome.

Sono passati decenni, e oggi il volo privato continua a essere uno status symbol, ma si è un po’ annacquato, per dire. Continua a essere precluso alla maggior parte della gente, ma la scelta di Naomi è condivisa da VIP meno lontani e inarrivabili.

Le possibilità sono due: sono aumentati i ricchi o si sono abbassati i prezzi. E sono probabilmente vere entrambe le cose, unite al fatto che i social rendono pubblico quanto prima rimaneva privato, cosicché ogni trasferimento di celebrity è immediatamente registrata dal selfie di rito.

Quanto costa un volo privato?

Oggi sono numerosi i servizi di noleggio jet che consentono, con una spesa non del tutto irrisoria ma comunque accessibile, di volare all’insegna del comfort, dell’esclusività e del benessere.

I prezzi possono variare da alcune migliaia di euro a decina di migliaia a seconda della meta, del numero di persone che dividono il viaggio e dei servizi optional richiesti a bordo.

Si può partire da un minimo di 1.500 euro all’ora fino anche a 17.000 euro, in base al modello di velivolo scelto e alla quantità di posti a sedere.

I prezzi comprendono anche il servizio catering, che spesso varia a seconda della grandezza dell’aereo, che in base al modello può offrire piatti freddi o caldi, anche in relazione alla durata del viaggio.

Sono tanti? Sì, ma non tantissimi, se si confrontano con i costi spesso folli di voli di linea presi in alta stagione. Andare in Sardegna o in Sicilia in agosto può costare ben oltre 300 euro a persona: in quattro è un attimo che si superano i mille euro…

E l’ambiente che dice?

Tra i volti noti del mondo dello spettacolo e dei social, i Ferragnez, cioè la coppia d’oro del Web formata da Fedez e Chiara Ferragni, sono tra gli entusiasti passeggeri di voli privati.

I loro post raccontano di viaggi per le vacanze a bordo di aerei privati, anche per tratte nazionali. Tra chi li invidia, chi li difende e chi li attacca perché non si curano dell’impatto ambientale che ha uno spostamento in aereo.

Un treno è meno inquinante, sicuro, ma per ora la moda dei treni privati non sembra prendere piede…

L’aereo in garage resta per pochi

Resta invece esclusivo, ma davvero per pochissimi, avere un aereo personale. Roba da numeri uno del conto in banca: Leo Messi, Zlatan Ibrahimovic, David Beckham o imprenditori come Silvio Berlusconi, Jeff Bezos

Il giocattolino di CR7, per dire, un Gulfstream 200 personalizzato, costa 31,7 milioni.

E il mantenimento non è certo paragonabile a quello di un’utilitaria: il carburante, l’hangaraggio (il parcheggio), l’olio, l’assicurazione e i costi relativi all’equipaggio, manutenzione… si parla di centinaia di migliaia di euro all’anno.

Volo privato sì o no?

Escludendo quindi l’idea di comprarsi un aereo da tenere sempre a disposizione, vale la pena o no volare privati?

Se si è in diverse persone, un pensiero si può fare, soprattutto se si intende viaggiare nei periodi in cui i prezzi dei voli di linea sono al top.

Non si risparmia, ovviamente, ma vuoi mettere il lusso di iniziare le vacanze con un selfie privato, calice di champagne in mano e sguardo che viaggia oltre il finestrino del tuo volo privato.

Magari con hashtag rubato a Naomi: #idontflycommercial.

a cura di Victor Venturelli