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E’ proprio vero: Novella2000 è la storia del gossip. Sentite cosa ha scritto Carlo Verdone

Francesco Fredella | 13 Settembre 2016

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Qualche giorno fa, sempre all’interno del nostro sito, Novella2000 ha pubblicato un video tratto dal film Fratelli d’Italia (1989) in cui […]

Qualche giorno fa, sempre all’interno del nostro sito, Novella2000 ha pubblicato un video tratto dal film Fratelli d’Italia (1989) in cui Christian De Sica ha fatto riferimento a Novella2000: un vero e proprio status symbol. Oggi, invece, è Carlo Verdone a parlare del settimanale di gossip più antico d’Italia. In un post su Facebook, l’attore romano ha parlato del rapporto con la sua maestra durante gli anni delle elementari. Bernardette Giordano, come ha raccontato Verdone, era una grande appassionata di gossip. E, a quanto pare, non perdeva nemmeno un numero di Novella2000.

CLICCA QUI – Il video di Christian De Sica che parla di Novella2000

Ecco il post pubblicato da Carlo Verdone. 

« Era la mia quinta elementare alle Suore di Nevers all’Eur, la maestra era Bernardette Giordano, che poi si fece suora di clausura a Bibbiena. Restai a lungo in contatto con lei fino alla sua morte: era fantastica come monaca di clausura perché, per conoscere bene la mia vita privata e il mio lavoro, il sabato si faceva comprare pacchi di settimanali rosa per trovarmi in foto. Un giorno di circa 15 anni fa le feci una sorpresa. Attesi a lungo dietro la grata perché non si poteva far vedere. Era felicissima e dalla voce, così cambiata per l’età, facevo difficoltà a riconoscere la Bernardette di una volta.
Dopo mezz’ora di colloquio mi passò, da sotto la grata, non so quanti “Eva 3000”, “Novella 2000” … con le pagine che mi riguardavano.
“Tu mascalzone giri con troppe donne!”.
“Madre, quelle sono le attrici dei miei film !”.
“Si attrici un paio di scatole… guarda come guardi questa qui. E guarda che atteggiamento hai con questa qua… esageri Carletto!”.
“Non si sfugge ai paparazzi, Madre. Che devo fa’ ? Mi chiudo in convento?”.

Esplose in una risata fragorosa: ” Non ti farebbe male stare un po’ qui con noi. Vieni una settimana e stattene un po’ in meditazione… Dai, fallo”.
Le risposi: “Lo potrei anche fare ma con chi parlo? Co’ i muri? Vi nascondete tutte qui…”.
Lei replicò: “Conta forte fino a tre!”

Non capii bene ma cominciai a contare: “Uno, due e…”.
Il tre lo urlò anche lei: “TREEEE !!!”.
E di colpo sollevò la grata. “Sorpresa per Carletto!”.

Mi apparve una suora cicciona dal viso amabile e con delle lenti da presbite mai viste in vita mia. Vedeva poco e gli ultimi mesi di vita diventò cieca. Mi abbracciò con un affetto incredibile.
“Bello il somarone mio… Quanto è bello!”

Ci vennero ad entrambi le lacrime agli occhi. Mi regalò una marmellata.
Io le dissi: “Ma non è peccato quello che ha fatto?”.
Alzò le braccia: “Ma fammi il piacere, somarone! Non diciamo stupidaggini…”

E con la promessa di tornare presto la lasciai.
Fu una bella mattinata che ricorderò con emozione.

Purtroppo quando tornai era scomparsa. Suor Candida mi fece vedere la sua tomba: solo terra e una croce nel giardino del convento. Aveva stabilito così, nella semplicità più assoluta: severa da maestra, amabile da suora.

In questa foto che posto (anche per la coincidenza dell’inizio delle scuole) ci sono i miei compagni di classe: ricordo tanti nomi, quasi tutti.
Ma soprattutto la ragazzina della quale ero platonicamente innamorato, anche se lei non l’ha mai saputo: Carla Romanelli.
È la biondina seduta davanti a me. E io sono il terzo in alto da sinistra. Non era un caso che le stessi accanto dietro…

Sì, ero un somarone, è vero. Ero bravo solo nelle tabelline, per il resto un disastro.
Ma scrivevo bene. Unica soddisfazione.

Con questo ricordo, suggerito da una vecchia foto, vi auguro una buona serata».