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La pace è la vera conquista: riflessione sulla Guerra russa in Ucraina

Roberto Alessi | 2 Marzo 2022

Una riflessione sul prossimo Otto Marzo, ma soprattutto sulla incresciosa guerra russa in Ucraina, che ha sconvolto il mondo in attesa di pace

Per l’Otto Marzo

Avevo deciso di dare questo spazio alla giornata dell’Otto Marzo, nella speranza di vedere, per la prossima giornata della donna, meno mimose e più fatti.

Parità retributiva reale (c’è chi assicura che le donne prendono il 20 percento in meno per certi lavori), diritti (riconosciuti, certo, ma perché è sempre meglio essere uomini e perché con la pandemia il 98% dei posti di lavoro in meno è di donne?).

Ma soprattutto basta con la violenza da parte di uomini (pochi certo, ma ci sono) contro le donne. Violenza che sentono giustificata ancora oggi, e in tutti gli strati sociali, da un’ideologia suprematista e maschilista che mi sembra impossibile possa ancora esistere.

Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere in Italia, e una donna viene uccisa ogni tre giorni (nel 72 percento dei casi l’assassino è in famiglia). Ce ne sarebbe stato da scrivere per questo Otto Marzo…

La guerra in Ucraina

Poi invece, dopo due anni da incubo, esplode la guerra nel cuore dell’Europa. In Ucraina (e ho amici in Ucraina, per anni ospiti a casa mia, una nazione che conosco al punto da sbiascicare qualche frase in ucraino) le forze militari russe (e ho tanti amici russi) sono entrate. Nel Donbass (dove tutti parlano russo), e oltre il confine tra Ucraina e Bielosussia, dove indipendentisti filorussi si erano autodefiniti nazione, hanno dato il pretesto a Putin di correre in loro difesa.

Non è un caso che per illustrare questo servizio ho scelto foto di donne famose, sia russe, come la mia amica Natasha Stefanenko, sposata con un italiano, sia ucraine, come l’attrice Anna Safroncik e la ballerina Anastasia Kuzmina, Milla Jovovich, top model e attrice ucraina, e Irina Shayk, top russa.

Sono donne indipendenti, realizzate, che amano uomini di altre nazioni, che vivono nei loro paesi di origine e anche in Italia o in America, perché le frontiere per loro quasi non hanno senso.

Eppure, dopo quello che ci è successo negli ultimi due anni, dopo tante guerre, siamo ancora qui a guardare ai telegiornali i lampi distruttivi delle bombe.

“La guerra è brutta sempre, che tragedia che nei giorni d’oggi ci sia ancora una guerra”, mi dicono Naike Rivelli e sua mamma Ornella Muti.

Ornella è la donna italiana più amata in Ucraina come in Russia. Non a caso Putin è un suo ammiratore, forse anche perché parla la lingua e sua madre era la scultrice Ilse Renate Krause, estone da parte di padre e russa (di San Pietroburgo) da parte di madre.

Poi Ilse s’è innamorata di un napoletano e ha avuto Ornella. Anche lei senza frontiere nel cuore.

E ora? Eccoci con una guerra a due ore d’aereo dall’Italia. Con chi stare? Coi politici ucraini? Con quelli russi? Sicuramente con la pace.

a cura di Roberto Alessi