Pierluigi Diaco si sposa! Maurizio Costanzo celebra le nozze

Francesco Fredella | 8 Novembre 2017

Pierluigi Diaco ha detto sì ad Alessio, il suo storico fidanzato. Di lui si sa veramente poco perché Diaco ne […]

Pierluigi Diaco ha detto sì ad Alessio, il suo storico fidanzato. Di lui si sa veramente poco perché Diaco ne ha parlato raramente, rilasciando pochissime interviste sulla sua vita privata. A celebrare l’unione civile è stato Maurizio Costanzo, che da sempre si è battuto nella sua lunghissima carriera giornalistica per il riconoscimento dei diritti civile alle coppie omosessuali.

Diaco lo conoscete bene: è uno dei giornalisti più popolari ed amati del piccolo schermo. Lo hanno definito un ex “bambino prodigio”, che ha mosso i primi passi nel mondo dell’informazione al fianco del grande Sandro Curzi in quella che all’epoca era Telemontecarlo. Ad appena 16 anni conduceva un talk show, oggi è uno degli autori del talk show per antonomasia: il Maurizio Costanzo show. Ha bruciato tutte le tappe: ad appena 16 anni, pensate, intervistava politici e personaggi del mondo dello spettacolo mentre i suoi coetanei giocavano a pallone. Lui era già proiettato verso la carriera giornalistica. Che non ha mai abbandonato e che gli ha regalato grandi soddisfazioni.

Televisione, radio (per anni con Onorevole dj ad Rtl 102.5). Una voce rassicurante, che da tempo fa compagnia a tutti noi. In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, Diaco ha rivelato:

«Mi sveglio alle cinque. Alle sei, sono in radio. Poi, in redazione, da Maurizio Costanzo. Alle sette di sera, già ceno. Alle nove, sono a letto, se no non reggo. Prima, passo due ore con Alessio, il mio compagno. Nel weekend, anche d’inverno, andiamo al mare in scooter. E tantissimo al cinema. Abbiamo un bassotto molto simpatico: Ugo». La sua vita è piena d’emozioni e Diaco l’ha sintetizzata così a Candida Morvillo.

 «La mia è una vita bellissima. I primi anni di lavoro sono stati entusiasmanti. Poi, fra i 25 e i 35 è arrivata una stagione di interrogativi, più che di certezze». Diaco, sempre al Corriere, ha raccontato di essere andato in analisi per 10 anni. «Le esperienze di lavoro non si sposavano con l’età anagrafica. Mi dicevo che ero felice, ma non lo ero. Però non potevo lamentarmene, ero un privilegiato. Eppure, sentivo che mi stavo perdendo qualcosa, non sapevo cosa. La risposta me la sono data con il tempo, imparando una morale di sottrazione invece che di addizione. Facevo troppo: la mattina Radio24, dopo scrivevo per il Foglio e conducevo una striscia quotidiana su SkyTg24. Mi sono reso conto che l’importante non è esserci, ma essere», ha rivelato alla Morvillo.

Lui, invece, ha raccontato così la sua carriera:«Francamente, ho fatto tutto solo con la costanza dell’operaio. Da 25 anni, non c’è giorno in cui non faccia radio, scriva, faccia tv. Mi fermo solo ad agosto. E ogni cosa l’ho portata a casa andando a cercarla. Anche il primo programma tv. Andò così: invitai a parlare nel mio liceo Sandro Curzi, che mi offrì di visitare la redazione del Tg3, dove presi a passare tutti i pomeriggi. Poi, lui andò a Tmc. Io preparai il progetto di Tmc Giovani e si fece perché, senza conoscere nessuno, scrissi alla Telecom che me lo sponsorizzò».