Riki Marcuzzo chiede scusa e replica a chi lo accusa di omofobia: lo sfogo

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Riki Marcuzzo chiede scusa e replica a chi lo accusa di omofobia: lo sfogo

Andrea Sanna | 12 Febbraio 2020

Su Instagram Riki Marcuzzo replica a chi lo accusa di omofobia Le forti dichiarazioni di Riki Marcuzzo hanno avuto un […]

Su Instagram Riki Marcuzzo replica a chi lo accusa di omofobia

Le forti dichiarazioni di Riki Marcuzzo hanno avuto un impatto mediatico molto importante tra i vari siti e sui vari social network. A distanza di poche ore il cantante, con uno sfogo su Instagram, ha deciso di intervenire e chiedere scusa, sferrando poi la sua replica contro chi lo accusa di omofobia.

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Facendo un piccolo passo indietro il giovane artista, arrivato ultimo a Sanremo 2020, ha manifestato il suo disappunto contro il critico musicale Davide Misiano, conosciuto anche per aver intrapreso il ruolo di prof di Latino nel programma di Michelle Hunziker, All Together Now. Quest’ultimo non ha riservato un giudizio positivo nei confronti di Riki Marcuzzo, il quale apprese queste parole ha risposto duramente sui social, cancellando poi il commento.

Le parole utilizzate da Riki hanno sollevato una polemica ulteriore, tanto che lo stesso è stato costretto ad intervenire nuovamente su Instagram per difendersi dalle accuse di omofobia. Ecco di seguito lo sfogo di Marcuzzo:

“Viviamo nel paese delle contraddizioni. Dopo il video di Gossip ho passato una settimana a sentirmi dire ‘Che schifo il video che hai fatto, baci i maschi’. Ho messo dei poster che invitavano a scriverci sopra e mi hanno disegnato sopra piselli e chiamato froc*o”.

Si legge tra le Instagram Stories, proseguendo ancora:

“Poi ho passato dei periodi recenti in cui l’insulto più utilizzato era ‘bimbominchia’ e ‘finocchio’. Ho creato un billboard gigante con quel titolo proprio per far riflettere sull’odio che si scatena sul web. Ho passato dei periodi a scuola in cui alcuni ragazzini mi chiamavano ‘ricchio*e’ e mi picchiavano”.

E ancora lo sfogo di Riki Marcuzzo è proseguito:

“Io ho fatto design allo IED di Milano, tantissimi compagni erano omosessuali. Ho aperto tre start up e in una di queste uno dei miei soci è gay. Ho lavorato e lavoro tuttora con colleghi omosessuali. Nessuno mi ha mai pensato omofobo”.

Continua….

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