Roberta Bonanno ripercorre la carriera da Amici a Tale e Quale. All’epoca del talent di Maria De Filippi, molte provocazioni per farle male. Una venne da Marco Carta.
Con l’entrata nel cast di Tale e Quale Show 2018, Roberta Bonanno può dire di aver ottenuto ufficialmente la sua rivincita. Dopo che nel 2007 l’edizione di Amici alla quale partecipò venne vinta dal ben più seguito Marco Carta, la Bonanno si classificò seconda. Su di lei, anche nei mesi e negli anni successivi, ha continuata a pesare la nomea di chi si ferma sempre ad un passo dal traguardo. Non perché le mancassero certamente le doti per trionfare, ma perché piuttosto la sorte le ha portato via le occasioni giuste per emergere quanto certi colleghi.
La cantante, che più di una volta ha tentato di imporsi sulla scena musicale, sta dimostrando d’essere brava sia come interprete che come imitatrice. Di recente ha inoltre rilasciato una significativa intervista a Vanity Fair, nella quale ripercorrendo la carriera si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa.
All’epoca della vittoria di Marco Carta ad Amici, quando lei fu ad un passo dal collega, dice di essersi sentita “bruciata” dalla sconfitta.
“Quando partecipi a un programma così importante e arrivi seconda, all’inizio rimani con l’amaro in bocca… All’epoca mi aveva bruciato, ma sono fiera del percorso che ho fatto”.
Roberta Bonanno dichiara di aver trascorso gli ultimi anni a rielaborare quella sconfitta e a cercare di leggere la realtà per quella che era. Evidentemente la sua strada doveva essere un’altra, perché tutti ne percorrono una differente. Ciò non toglie che durante la trasmissione ci siano stati momenti davvero dolorosi. In alcuni casi, certe provocazioni l’hanno ferita fino a farla star male.
Roberta Bonanno e la ‘crudele ironia’ di Marco Carta
Una le venne anche da Marco Carta, colpevole a suo dire di averla avvicinata una volta sbandierando i frutti del suo successo. Portando in mano il disco di platino, le avrebbe sussurrato crudele: “Dai, Roberta, può portare fortuna anche a te”. La fortuna però – e questo resta il sugo del suo discorso – gira per tutti.
“In questi anni ho capito cosa significa stare al mondo: un giorno vinci e un giorno perdi. E’ capitato a me così come è capitato ai miei colleghi, compreso Marco… Non è stato tutto rose e fiori neanche per lui, non puoi essere sempre al top”.
Tiè.