Roberto Alessi e Francesco Totti

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Roberto Alessi manda un messaggio a Francesco Totti e si dichiara “Tottista”

Francesco Fredella | 29 Maggio 2017

Francesco Totti Roberto Alessi

Roberto Alessi manda un messaggio a Francesco Totti, che da ieri ha concluso la carriera da calciatore con la maglia […]

Roberto Alessi manda un messaggio a Francesco Totti, che da ieri ha concluso la carriera da calciatore con la maglia della Roma dopo il match contro il Genoa.

«Vedere Francesco Totti nelle foto di questo servizio mi mette ancora il magone. Il suo grazie al pubblico dell’Olimpico è stata una delle pagine più belle ed emozionanti della storia del calcio. Sì, Totti è un grande campione, ma ce ne sono stati altri. Lui, però, è entrato nel cuore di tutta Italia per la sua dedizione, per la sua fedeltà, per essere una persona molto, molto per bene. Io sono interista, ma grazie a lui mi senti anche un po’ romanista, sicuramente “tottista”.

Totti è un uomo buono, un uomo buono e dotato di un talento infinito, non solo ma ha anche una famiglia sana, con Ilari, tre bambini, e una famiglia di origine dove la madre ancora oggi, se serve, lo sgrida. «No mamma, va tutto bene», le risponde, per tranquillizzarla. In più è nato bello, di una bellezza carnale, polpa famiglia, di certo non è un figurino: Brad Pitt è un’altra cosa.

Lo seguo da tanti anni, e so quanto faccia per il prossimo e lo fa mai sapere. A volte, anche a sorpresa, si fionda in un ospedale e va a trovare i bambini del reparto pediatrico, carica la macchina, di magliette, palloni, gadget, e col pennarellone va a fare un giro di autografi, di  abbracci, di selfie, di “forza campione”, dimostrazioni di affetto che valgono quanto una medicina per quei bambini. Gli infermieri a fatica non si intromettono per non rubare tempo ai pazienti, ma è una vera tortura vederselo in reparto e non poterlo abbracciare.

So anche di gente che lui ha aiutato economicamente, sempre in silenzio. Certo, può sembrare facile, è ricco, ricchissimo, anche la moglie guadagna e tanto, beati loro, ma anche beati noi ad avere gente così. Tra chi può e fa e chi può e finge di fare, lui fa parte della prima categoria. Non so che cosa deciderà per il suo futuro. Può fare il manager alla Roma, il contratto l’ha già firmato l’anno scorso. Potrebbe accettare gli inviti per andare all’estero (ogni giorno me ne raccontano una, ora s’è aggiunta anche la Cina e Dubai), perfino Trump s’è augurato di vederlo in America (gliene ha sempre parlato Rossano Rubicondi, romanista sfegatato, che continua a frequentare la famiglia anche dopo il divorzio da Ivana). Si parla, poi, in maniera sempre più concreta di Casa Totti, una sit com sulla falsa riga di Casa Vianello, una notizia che Novella2000 ha dato in anteprima e che, mi dicono da Arcore, è un’idea che piace perfino a quel milanista di Silvio Berlusconi, che lo ha sempre adorato. Io spero solo che rimanga in Italia: c’è bisogno di gente come lui. Grazie, Francesco, per come sei e per tutto quello che ci hai dato e ci darai».

Tuo Roberto Alessi   

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Il saluto del Capitano all’Olimpico