Scuola di Seduzione Barbara Fabbroni Novella 2000 n. 48 2019

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A Scuola di Seduzione con Barbara Fabbroni: il rumore dei ricordi

Niccolo Maggesi | 20 Novembre 2019

Barbara Fabbroni su come gestire il dolore e la nostalgia che segue a una separazione, nel nuovo numero di Novella […]

Barbara Fabbroni su come gestire il dolore e la nostalgia che segue a una separazione, nel nuovo numero di Novella 2000 e la rubrica Scuola di Seduzione.

In ognuno di noi i ricordi assumono un valore tanto più profondo quanto più si sono innestati nella nostra memoria per arricchirla di esperienza e saggezza. Ma quando i ricordi fanno anche male, per esempio al limite di una relazione amorosa, come gestirli per non soffrire di nostalgia? Ce lo spiega Barbara Fabbroni, che nel nuovo numero di Novella 2000 e nella sua rubrica Scuola di Seduzione si occupa delle conseguenze di una rottura amorosa.

Talvolta si ha la forza rapida e indolore di andare avanti, ma più sovente bisogna elaborare il trauma per poter proseguire nella vita. E il processo di elaborazione ha bisogno di tempo e di qualche dritta in grado di rendere le cose meno frustranti. Leggiamo quindi cosa consiglia Barbara Fabbroni nel lungo intervento di Scuola di Seduzione, che trovate in versione integrale solo in edicola.

Scuola di Seduzione, Barbara Fabbroni sul ventaglio di sentimenti che segue a una rottura

“Non è semplice uscire dalla fine di una relazione, soprattutto se quel rapporto aveva un significato e un progetto importanti. Eppure, eppure accade… La fine di una relazione smuove una serie infinita di emozioni, sensazioni, immagini, ricordi. Smuove un vissuto intenso che si intreccia con la sofferenza del qui e ora.

La prima emozione è il senso del rifiuto, di non essere all’altezza, di non andare bene. Lo smarrimento arriva come un fulmine nel cielo estivo e colora di scuro l’anima… L’emozione che si prova è il dolore, anche se siamo la parte che promuove la separazione. Eppure, ‘Le cose’, ti dici, ‘da un po’ di tempo, non andavano bene’. Poi la conclusione, il vuoto, il frastuono dei ricordi.

Dopo un primo tempo, dove il caos dei ricordi appunto toglie il respiro, le domande si susseguono al ritmo frenetico dei secondi, le emozioni non trovano pace, l’autostima è annullata, il vittimismo è l’unica forma di comunicazione conosciuta. Poi arriva la quiete, apparentemente calma, del presente. Una quiete che contiene uno tsunami emotivo. Ci si rimbocca le maniche e si continua il cammino nel mondo.

Così, dopo qualche mese, rabbia, risentimento e perdita di fiducia lasciano il posto all’accettazione dell’accaduto. Tutto è collocato nella scatola della memoria… L’unica sensazione che resta, a volte, è la nostalgia. Ohi, ohi la nostalgia, lascia una malinconia sottile tra le viscere che mal si riesce a gestire. Ci sentiamo emotivamente legati a qualcosa che però è ormai uscito dalla nostra orbita vitale…

Andrea Roncato ben lo sa, tanto che recentemente si è raccontato in una confessione intima, dichiarando di aver avuto una storia con la bella e perturbante Moana Pozzi… ‘Ci siamo frequentati per sei mesi. Era una persona speciale, con cui potevi parlare di tutto, dalla letteratura alla politica, oltre a essere una donna bellissima. Poi ha intrapreso la carriera da pornodiva’.

Se questo ricordo è così vivo nella sua memoria è possibile che per l’attore la storia con Moana Pozzi abbia avuto un significato particolare e intenso

In che modo gestire i ricordi e scacciare la nostalgia che ci trattiene dall’andare avanti

Come si fa a gestire i ricordi del passato? Come è possibile far sì che la nostalgia non invada il presente impedendo il futuro? L’aspetto più importante è elaborare il senso di colpa. Non bisogna mai dimenticarsi che ogni relazione è una lezione di vita, comunque vadano le cose c’è sempre qualcosa da imparare…

Vissuti così, i ricordi diventano esperienza che arricchisce, non sono più una cosa ingombrante. Così, lo smarrimento iniziale si trasforma in determinazione, in forza e riusciamo a essere consapevoli di ciò che vogliamo dalla prossima relazione…

Quindi, per poter ben gestire ricordi di relazioni passate è importante partire da se stessi, per poi riaprirsi all’incontro con l’altro. La gratitudine verso se stessi è il primo passo per non farsi ingabbiare da ricordi che potrebbero annichilire.

Certo, i primi giorni di dolore sono belli tosti, non è facile guardare il bicchiere mezzo pieno, ma un piccolo sforzo può portare grandi risultati. Potrebbe essere utile fare una lista delle cose che abbiamo e ci rendono felici, da tirare fuori nel momento in cui il ricordo diventa assorbente.

La cosa più importante è non lasciarsi travolgere dall’andare della vita nella speranza che prima o poi qualcosa cambi. È fondamentale operare! Quindi non fatevi travolgere, ma mettetevi in moto subito, per dare alla vostra vita nuovi stimoli, che possano nutrire i vostri bisogni”.