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Simona Ventura cambia mestiere: adesso fa la stylist.

Matteo Osso | 11 Aprile 2016

Isola dei Famosi Simona Ventura

Tarda notte, zapping nervoso in attesa di un sonno che non arriva. Capito sulla striscia quotidiana dell’Isola dei Famosi e […]

Tarda notte, zapping nervoso in attesa di un sonno che non arriva. Capito sulla striscia quotidiana dell’Isola dei Famosi e mi soffermo a guardare quali siano le dinamiche al di fuori della solita puntata in prime time, ormai stanca a prescindere da malmostose puntualizzazioni della conduttrice su chi debba essere la conduttrice, battibecchi moraleggianti su chi sia cosa, sapendo come e dove è successo perchè… Nemmeno un potenziale annegamento con pronto intervento della zia Mara, affettuosamente accorsa alla faccia delle esigenze della regia (dando in questo prova di genuina preoccupazione) ha potuto fare molto per combattere un torpore sommesso e invincibile.
Il quotidiano invece si abbandona alla vita reale sull’isola, dove le piccole cattiverie delle giovanissime leve galleggiano come petrolio sulla superficie del mare e fanno venire alla mente quei film  americani degli anni ’90 in cui la bellissima biondissima cheerleader gestisce vite ed emozioni della propria corte dei miracoli  facendo sbavare il capitano della squadra di football e dispensando incessanti gocce di angheria, soprattutto verbale.
Ma c’è un paradiso dove tutto questo non ha alcun diritto di esistere. Un luogo dove il condominio pettegolo e livoroso dei naufraghi, compresi più nel ruolo dei “veri” o dei “finti” che in quello di esseri umani, scompare. E’ la spiaggia solitaria abitata da Simona Ventura (e forse da un animale che, se fosse un maialino, “fa una brutta fine”- Simona dixit).
Bene, è qui che la indistruttibile cinquantenne ha tirato fuori le unghie. Ed ha abbandonato ogni esigenza di difendersi, rimanendo disarmantemente limpida, a confronto con se stessa, interlocutore non semplice, per una che ha passato gli ultimi trent’anni della sua vita su un palcoscenico, confrontandosi con un pubblico adorante. Eppure il risultato, pur frutto di un percorso sofferto e fatto di lacrime, angoscia e fame (non dimentichiamoci che è  completamente de sola su un’isola deserta dove deve procacciarsi il cibo senza alcun aiuto), è meraviglioso: una donna dal volto segnato dalla fatica ma con una serenità potente al punto da sconfiggere rughe e doppie punte. Una donna che cammina, raccoglie cibo in quantità e pensa come sarebbe bello condividerlo con gli altri naufraghi sottolineando che “sarebbe una festa”. Una donna che, dimagrita, decide che una tutina che aveva portato dall’Italia, una di quelle tutine furbe, con la lunghezza di gamba giusta per contenere senza strizzare, un sapiente gioco di colori che compongono un intarsio capace di ingentilire le piccole abbondanze, tutto questo era ormai parte di un passato. Ed eccola lì, coltalleccio alla mano, che taglia, infilza, scortica il povero neoprene fino a farne un capo nuovo, più comodo, più semplice. E poi dicono che l’abito non c’entra con il monaco. Simona è passata attraverso una serie di riti di rinnovamento, non ultimo quello di darsi una veste nuova. E, in assenza di un  personal stylist che se ne occupi, ci ha pensato lei. Certo, la maestria delle sorelle Fontana è ancora un miraggio lontano. L’ufficio stile di Giorgio Armani non le chiederà di entrare in sartoria. Eppure lei ne ha ottenuto un dignitosissimo outfit molto più adattao al suo nuovo corpo, e alla sua nuova mente.
Rimaniamo in attesa del resto della collezione… Le sfilate sono alle porte!
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